Repubblica: “Soci, soldi e scadenze: le ombre sul closing e il conto alla rovescia per l’iscrizione in B”

“Il conto alla rovescia è partito da tempo. Solo che periodicamente il termine ultimo si sposta in avanti. Il risultato è che proprio quando sembra arrivare il giorno giusto, il closing sfugge. Ma c’è un termine che non si potrà spostare: entro il 30 giugno il Palermo dovrà formalizzare l’iscrizione al campionato di B, un atto formale che passa attraverso una serie di passaggi inderogabili che riguardano la normale amministrazione di un club di calcio. Dal presidente Paul Baccaglini sabato è arrivata l’ennesima rassicurazione: «Gli accordi di riservatezza – ha scritto testualmente sul sito del Palermo – impongono a tutti un silenzio che però va letto in termini positivi: squadre di professionisti continuano a lavorare nell’intento comune di giungere all’obiettivo il prima possibile. Nel fare questo ci stiamo prodigando per riorganizzare e garantire non solo l’operatività della società durante il periodo di transizione, ma stiamo anche edificando le basi sulle quali costruire una squadra competitiva in grado di raggiungere il risultato chiaro della prossima stagione: la promozione in serie A». Mettendo in fila i fatti da quando è comparso sulla scena l’italoamericano, però, si possono capire le perplessità di quei tifosi che si definiscono scettici. Il 6 marzo, giorno della nomina di Baccaglini a presidente, erano state indicate due scadenze precise: il 19 aprile per l’annuncio del nome della società che avrebbe completato il passaggio di proprietà entro il 30 aprile. La prima è stata rispettata, ma della Y W & F Global Limited ancora non c’è traccia né sul registro imprese britannico, né su quello italiano. Così come non figura ancora il nome di Paul Mario Frank Baccaglini sugli stessi canali. Il presidente nato a Evanston, a nord di Chicago, ha annunciato che sarà lui il proprietario della società che deterrà il pacchetto delle azioni del Palermo. Il closing, rispetto alla definizione della figura di chi comprerà, è un aspetto che deve arrivare in un secondo momento, ma ancora non ci sono riscontri trasparenti sui compratori. La società, è stato spiegato, potrebbe non essere quella indicata, ma il proprietario se la struttura è pronta per il closing dovrebbe già figurare. La seconda scadenza ieri ha raggiunto il mese di ritardo rispetto a quanto previsto. È stato spiegato che tutto è dipeso dai tempi tecnici di accertamenti finanziari che advisor, venditore e compratore pensavano potessero essere più veloci di quanto non stia accadendo. Poi si è parlato anche di divergenze sul valore finanziario da attribuire ai singoli asset dell’intera operazione, facendo presente che gli accordi prevedono la cessione della squadra di calcio da Zamparini a Baccaglini e l’ingresso come socio finanziatore dell’italoamericano nelle altre aziende del friulano. La banca londinese che ha fatto da advisor per l’operazione avrebbe dato il via libera all’operazione dando rassicurazioni al venditore sull’importo totale che mette sul piatto Baccaglini. Il nodo è definire quanto investire per ogni singolo asset. Una attribuzione del valore economico che sarebbe stata messa in crisi dalla retrocessione. E a questo proposito sorge un’altra delle perplessità: Baccaglini ha sempre parlato di un piano A in caso di salvezza e un piano B in caso di retrocessione. Il giorno della sua nomina a presidente il Palermo era terzultimo a sette punti dalla salvezza e le parti stavano già trattando in un contesto in cui la proprietà non era intervenuta a gennaio sul mercato e la serie B era più di un’ipotesi concreta. Un’altra perplessità è legata proprio all’advisor che si è occupato della trattativa e che avrebbe già mandato la lettera con le rassicurazioni al venditore sulla solidità dell’investitore: si sa solo che si tratta di un istituto di credito londinese e che Londra è stata ed è tutt’ora la capitale della contrattazione. Anche in questo caso non sono mancate le spiegazioni: clausole di riservatezza che oltre ad imporre il silenzio, vietano alle parti di sottoscrivere contratti fino al raggiungimento del closing. Ma questo è l’aspetto che preoccupa di più: da una parte il responsabile del settore giovanile Dario Baccin non perde occasione per ribadire il suo allarme sul ritardo in termini di programmazione. Dall’altra c’è un grande equivoco su chi deve ingaggiare l’allenatore per la prossima stagione con Zamparini che avrebbe contattato Reja e Baccaglini che vorrebbe uno fra Corini e Iachini. Ma tutto è fermo. Al netto delle rassicurazioni dell’advisor, che risultano però solo in termini di indiscrezioni, ma non in termini ufficiali, resta il dubbio più grande: chi c’è alle spalle di Baccaglini? Quale forza imprenditoriale hanno i soci per i quali si è preso l’onere di fare il rappresentante? E soprattutto, si è già conclusa la fase di reperimento sul mercato dei fondi che saranno destinati al completamento dell’operazione e che costituiranno il capitale sociale della controllante che comprerà il Palermo? Al momento c’è una sola risposta: non resta che aspettare. O il closing o il 30 giugno”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.

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Redazione Ilovepalermocalcio