L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Stefano Suraniti, da pochi mesi a capo dell’istruzione siciliana.
Di seguito alcuni passaggi dell’intervista: «La scuola siciliana è pronta per la ripartenza con le misure per garantire la sicurezza di tutti. Le lezioni inizieranno in presenza e con l’applicazione di misure organizzative che garantiscono la sicurezza degli studenti, delle loro famiglie e del personale della scuola. È un’importante occasione di fare rivivere pienamente il senso di comunità educante della scuola.
Non sono un epidemiologo, ma allo stato attuale non mi risulta di un ritorno al lockdown. Sicuramente l’Italia e la scuola sono pronte per la ripartenza.
Sulle aule stiamo effettuando un monitoraggio costante, sentendo personalmente i dirigenti scolastici e cercando di supportarli nei contatti con gli enti locali. In parallelo stiamo collaborando attivamente con la Protezione civile della Regione, con la quale abbiamo condiviso i dati sulle criticità. E la Regione sta sollecitando una risposta concreta, sentendo i sindaci. Per ampliare le possibilità di soluzioni è stato firmato un protocollo d’intesa con Conferenza episcopale siciliana, Anci Sicilia e assessorato alla Formazione per utilizzare le parrocchie come spazi per la didattica. Inoltre abbiamo chiesto il coinvolgimento dei prefetti, che già a luglio hanno incontrato le scuole con criticità, al fine di convocare la prossima settimana sindaci e dirigenti delle scuole dove permangono problemi e valutare provvedimenti d’urgenza.
I banchi monoposto richiesti sono meno di 400mila. Come è stato anticipato, ne arriverà una parte prima dell’inizio delle lezioni e una parte entro fine settembre. Si tratta di un importante investimento di cui usufruiranno le attuali e le future generazioni.
I docenti potrebbero essere oltre seimila, in relazione all’assegnazione di quanto previsto dal decreto legge 104 del 14 agosto scorso. Le risorse sono prioritariamente assegnate alle scuole del primo ciclo. Naturalmente potranno essere assegnate anche alle scuole secondarie di secondo grado. Accanto a queste risorse sono disponibili anche i quattromila docenti di potenziamento per lo sdoppiamento delle classi, utilizzati finora per progetti di ampliamento dell’offerta formativa e per le supplenze. Alla scuola secondaria di secondo grado potrebbe verificarsi una forma didattica mista e integrata, con una rotazione che potrebbe portare un giorno alla settimana gli studenti e le studentesse a usufruire della didattica a distanza. Questa scelta risulta però essere più la conseguenza delle difficoltà ad avere in tempi brevi disponibili spazi aggiuntivi per la didattica.
Allo stato attuale non è prevista la didattica digitale integrata per le scuole del primo ciclo. In caso di contagi a scuola sono state elaborate alcune linee guida dall’Istituto superiore di sanità, in collaborazione con i ministeri della Salute e dell’Istruzione e l’Inail. Sono state definite procedure dettagliate che prevedono nella fase iniziale il contatto tra il referente Covid della scuola e il dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale».