Repubblica: “Sicilia. Seicento focolai in 7 giorni altre due zone arancioni: «Presto con la terza dose»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui nuovi focolai covid in Sicilia.
In famiglia, nelle case di riposo, a scuola: nell’Isola in una settimana sono esplosi 610 focolai da Covid. Numeri che non si registravano da agosto. Una prova ulteriore che la protezione del vaccino è in diminuzione e serve accelerare sulla terza dose, come ribadito dal presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Ieri la cabina di regia ministeriale ha confermato la zona bianca per l’Isola. Ma si rischia il giallo entro la metà di dicembre se continuerà il trend al rialzo di contagi e ricoveri, soprattutto a Catania e Messina.
Anche ieri sono state queste le province più colpite: su 546 casi totali, a Catania ne sono stati registrati 162, a Messina 124. E sono scattate altre due zone arancioni, su disposizione del presidente della Regione: dopo Nicolosi ( nel Catanese), da domani le restrizioni scatteranno anche nei paesi di Limina e San Giorgio, nel Messinese. Ieri i ricoverati in area medica sono scesi a 308 (13 in meno), ma continua il lento e costante rialzo dei pazienti in Terapia intensiva: sono 50, tre in più. Anche in questo caso ad avere il primato è Catania: in base al report settimanale del dipartimento Attività sanitarie della Regione, negli ospedali etnei ci sono ben 132 ricoverati dei 358 totali.
Un campanello d’allarme per gli esperti dell’assessorato che hanno rilanciato l’appello per accelerare le terze dosi, dal 1° dicembre al via anche per gli over 40 che abbiano completato il ciclo da almeno sei mesi. Nella provincia catanese sono però ancora 207mila quelli che devono fare la prima dose. Più di un quarto degli 810mila non vaccinati siciliani. Con questi numeri l’Isola si avvia a un Natale pieno di incognite. Ieri il report della cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità ha rilevato un aumento dei nuovi focolai: la settimana prima erano stati 561, ora sono saliti a 610. Anche l’incidenza settimanale, uno dei tre parametri presi in considerazione per il passaggio di colore insieme ai tassi di saturazione dei reparti, è aumentata a 66,6 casi settimanali su centomila abitanti (il tetto è 50).