L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla Sicilia zona gialla.
Si cela una grande paura: abbandonare l’area arancione rischia di gettare in aria i risultati ottenuti con le restrizioni. Lo dicono gli esperti del comitato tecnico scientifico regionale. Bar e ristoranti potranno aprire dalle 5 del mattino fino alle 18. Non ci sarà più il divieto di spostarsi da un comune all’altro o di uscire dalla Regione. Non cambierà nulla per scuole, centri commerciali, sale bingo, musei e centri sportivi.
Antonino Giarratano, professore di Anestesia e rianimazione, parla di «scelta imbarazzante» sul gioco di colori nazionale: «Fanno una scommessa. Se va bene va bene, se va male torniamo rossi prima di Natale. Ma tanto dei morti e della pressione sugli ospedali non frega niente a nessuno». Le stesse
considerazioni le fa Bruno Cacopardo, direttore di Malattie infettive al Garibaldi di Catania: «Non condivido affatto questa promozione: è pericolosa, in questo momento in cui lentamente stiamo raccogliendo i risultati delle restrizioni».