Repubblica: “Sicilia, lo smart working conquista la Regione. «Uno su 5 stia a casa»”

L’edizione odierna di “Repubblica” si è soffermata sulla situazione legata allo smart working, con quest’ultimo che ha conquistato la Sicilia. In particolare, “Repubblica” ha sottolineato le parole dell’assessora alla Funzione pubblica Bernardette Grasso: «L’obiettivo è arrivare al 20 per cento di lavoro da remoto. Abbiamo quattromila postazioni virtuali, si può fare». Inoltre, Grasso ha scritto ai dirigenti generali di vigilare i dipendenti con un monitoraggio settimanale che individui i risultati raggiunti da ciascun individuo. Si registrano ottimi risultati ottenuti dai settori delle Infrastrutture al lavoro, da quelli dell’Agricoltura, dalle Motorizzazioni civili, dalle Attività produttive fino ad arrivare al dipartimento Autonomie locali, che ha sbloccato in smart working il 60 per cento del fondo per i Comuni, e quelli dell’Energia. «Il Siad- Cisal – dice il segretario Angelo Lo Curto – farà sopralluoghi nei posti di lavoro per verificare se siano stati forniti a tutti i dipendenti i necessari dispositivi di sicurezza come mascherine, gel e visiere, oltre che il rispetto delle distanze tra le postazioni di lavoro. C’è un protocollo nazionale, firmato dal governo con le parti sociali, che va applicato alla lettera». La Fp- Cgil si proietta avanti: “Noi – scrive il sindacato in una lettera aperta – crediamo che, partendo dall’esperienza di lavoro agile già positivamente sperimentato, la Sicilia debba andare verso l’introduzione di significative dosi di smart working nella sua organizzazione”. Quote significative che per Grasso sono appunto, a regime, il 20 per cento: « Dovremo discuterne coi sindacati l’obiettivo è uno smart working efficiente. Dovremo ragionarci: da parte nostra c’è la disponibilità a coprire le spese aggiuntive, ad esempio su energia e connessione, che i dipendenti devono sostenere da casa. Fin qui abbiamo gestito l’emergenza: ora ci tocca pianificare il futuro».