L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla zona arancione in arrivo in Sicilia e le nuove regole.
Si passa in zona arancione perché i posti letto occupati dai pazienti Covid hanno sforato le soglie. Si dice addio alla zona gialla perché l’incidenza dei contagi — a quota 1.435 nuovi casi su centomila — fatica a diminuire e i focolai di Omicron sono quasi quattromila. Da lunedì, a meno di colpi di scena, nella Sicilia per metà già arancione scattano nuove restrizioni che colpiscono soprattutto i 566mila non vaccinati e il trasporto pubblico locale. Manca solo l’ufficialità che arriverà oggi, dopo il vertice settimanale della cabina di regia ministeriale.
Ricoveri oltre i limiti. A decretare il passaggio quasi scontato è il bollettino della Protezione civile, che ieri segnava — oltre a 7.997 nuovi casi e 34 morti, di cui 18 nelle ultime 24 ore — 1.403 ricoverati in area medica, con un indice di occupazione al 36,7 per cento a fronte della soglia del 30. A tenere fino all’ultimo l’Isola con il fiato sospeso è stato l’indice di occupazione delle Terapie intensive, da giorni sul filo del limite del 20 per cento: ieri, con 170 ricoverati su 840 posti di Rianimazione dichiarati dalla Regione al ministero, l’indice si è fermato al 20,2 per cento. L’ultima parola spetta alla cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità, cui seguirà l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, anche se il governatore Nello Musumeci si è detto ancora fiducioso di poter evitare il cambio di colore: «Spero di no, i dati al momento sono dalla nostra parte. Però la situazione può mutare nello spazio di qualche ora. Dobbiamo continuare a essere prudenti » , ha detto ieri mattina, prima di leggere l’ultimo bollettino.
Focolai e reparti chiusi. A preoccupare sono soprattutto i focolai: la scorsa settimana erano a quota 3.763. E il 90 per cento, in base agli ultimi dati dei sequenziamenti fatti dai laboratori autorizzati, sono imputabili alla variante Omicron. L’ultimo è esploso nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela. Tre medici su cinque, compreso il primario, due infermieri e un operatore socio- sanitario sono risultati positivi e si trovano adesso in quarantena. I sette pazienti ricoverati sono stati trasferiti all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta in ambulanza o con l’elisoccorso.
Lockdown per i non vaccinati. Al momento, per ordinanza del presidente della Regione, sono già in semilockdown 125 comuni su 391, tra i quali la new entry Ragusa, inserita nella lista due giorni fa insieme ad altri dieci comuni. Da lunedì le restrizioni dovrebbero scattare per tutti. In realtà per chi ha il Super Green Pass cambia poco o nulla. Cambia tutto, invece, per i non vaccinati, 566mila, che salgono a 812mila considerando gli under 12 per i quali però non vige l’obbligo della certificazione verde. Sono proprio loro ad alimentare i ricoveri ospedalieri che hanno fatto scattare le restrizioni: in base all’ultimo bollettino del dipartimento Attività sanitarie della Regione, i non vaccinati in area medica sono il 75,9 per cento, cui si aggiunge un 9,7 per cento con ciclo incompleto. In Terapia intensiva i ricoverati che non hanno fatto nemmeno una dose sono l’84,4 per cento e il 5,8 ha ricevuto solo la prima iniezione.
Le regole della zona arancione. Per i non vaccinati vige il divieto di spostamento dal proprio comune se non per motivi di lavoro, necessità o salute, da provare con un’autocertificazione. Unica eccezione per i comuni entro i cinquemila abitanti, dai quali tutti possono spostarsi verso altri comuni entro 30 chilometri, eccetto i capoluoghi. Torna la capienza al 50 per cento, anziché all’ 80, per i mezzi del trasporto pubblico locale: bus, pullman, treni regionali, metropolitana. Un aspetto che irrita molto i governatori, in pressing su Palazzo Chigi per cancellare la regola.
Super Green Pass al bar. Bar e ristoranti anche in zona arancione sono accessibili solo a chi ha il Super Green Pass. Chi non ha la certificazione verde non può consumare al banco o al tavolo. I negozi che vendono beni o servizi alla persona sono accessibili a tutti, così come gli uffici pubblici. È scattato ieri, a prescindere dalla zona arancione, l’obbligo di esibire almeno il Green Pass base, quello che si ottiene con il solo tampone negativo, dal parrucchiere, dal barbiere e nei centri estetici. Nei centri commerciali l’ingresso è consentito a tutti nei giorni feriali, mentre nei festivi soltanto a chi ha il certificato vaccinale.