Repubblica: “Sicilia. L’incubo del “giallo”. L’infettivologo: «Tra 15 giorni il picco restrizioni subito per salvare il Natale»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’aumento dei casi covid in Italia e lo fa attraverso le parole di un infettivologo.

Restrizioni subito per passare un Natale sereno». Il professore Bruno Cacopardo, primario di Malattie infettive all’ospedale Garibaldi di Catania e componente del comitato tecnico scientifico regionale, invoca la stretta sulla movida per evitare chiusure tra un mese ed è scettico sulla nuova strategia della Regione per la campagna vaccinale: «Sbagliato chiudere i centri ospedalieri proprio adesso che bisogna ingranare con la terza dose».

Alcuni governatori invocano una stretta solo per i non vaccinati. Lo condivide?
«Non ha senso. Anche i vaccinati si contagiano, sebbene in misura minore e per meno tempo. La vaccinazione copre all’80 per cento anche dall’infezione, ma c’è un 20 per cento che si infetta e fa circolare il virus. Ecco perché è importante la terza dose, che chiude il cerchio e rinforza l’immunità».

In Sicilia i contagi aumentano. Dobbiamo rassegnarci alla zona gialla a Natale?
«L’andamento della curva è fluttuante e ripetitivo. In genere l’ondata dura una quarantina di giorni tra fase ascendente e discendente, mentre il picco dura due settimane. Secondo i miei calcoli, lo raggiungeremo tra 15 giorni. Per cui è importante intervenire adesso con le restrizioni. In questo modo a Natale ne saremo già fuori».

Quali restrizioni suggerirebbe alla Regione?
«La mascherina all’aperto prevista dalla zona gialla sarebbe solo un pannicello caldo. Io adotterei una serie di misure per limitare la partecipazione a feste e ricevimenti, prevedendo per esempio il tampone obbligatorio anche per i vaccinati. A far circolare il virus in questo momento sono soprattutto i giovani, vaccinati e non. Per questo bisogna limitare le occasioni di socialità intervenendo su feste, movida, partite di calcio, spettacoli. Se interveniamo ora, la curva andrà giù e passeremo un bel Natale».

Catania è l’epicentro del contagio nell’Isola. Perché?
«Il catanese è anarchico ed ha una naturale diffidenza verso le novità. In questo momento a Catania c’è una rimozione di massa del problema Covid. Ormai nessuno indossa la mascherina, il distanziamento non esiste, si vive come se il virus non fosse più tra noi. Tutto ciò si associa a una campagna vaccinale non efficace».