L’edizione odierna di “Repubblica” parla dei test sierologici che in Sicilia saranno effettuati a tappeto per far ripartire la Sicilia dopo il lockdown. Ieri si è scesi a dieci positivi in più in un giorno, ma il rischio focolai resta alto. « Fare il test sierologico – spiega Antonio Cascio, professore di Malattie infettive all’università di Palermo – significa capire la reale dimensione dell’epidemia perché ci dà informazioni anche sugli asintomatici. Questi test sono più importanti per valutare pregresse infezioni. Tutte le persone che hanno contratto l’infezione con sintomi, dopo un mese hanno nel sangue gli anticorpi che sono di due tipi: Igm e Igg. Le Igm compaiono dopo 3-4 giorni dall’inizio dei sintomi, mentre le Igg dopo circa 14 giorni. Se una persona ha Igm positive, va eseguito il tampone perché l’infezione potrebbe essere ancora in corso. Mentre se ha Igm negative e Igg positive, la possibilità che sia ancora positiva è prossima a zero».