L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla zona arancione in Sicilia che mette in ginocchio diverse attività turistiche.
Gli hotel e i resort di lusso che non sono chiusi per l’inverno riescono a malapena a riempire il 10-20 per cento delle suite. Da dicembre le disdette sono state tante, quotidiane. È il momento che sta vivendo il turismo a cinque stelle dell’Isola, orfano di una fetta importante del mercato straniero, frenato dal Covid. «La comunicazione istituzionale non ha aiutato molto: la notizia di oggi è che la Sicilia in zona arancione, non che c’è la possibilità di una ripresa o una valorizzazione delle destinazioni — dice Antonello De Medici, appena nominato direttore delle operazioni del gruppo Rocco Forte Hotels, che in Sicilia controlla il Verdura Resort di Sciacca e Villa Igiea a Palermo — Il mercato inglese è rimasto chiuso per moltissimo tempo, il mercato americano da maggio in poi è fondamentale nel segmento del lusso. Per ora nelle nostre strutture c’è il vuoto, quando va bene sono piene al 20 per cento. Febbraio sarà un mese di transizione. Da marzo speriamo di rivedere un po’ di luce».
Se un segnale di allarme lo aveva dato Federalberghi Palermo, descrivendo uno scenario di disdette e cancellazioni da lockdown, il refrain si ripete in una delle strutture principali del lusso, come il nuovo Grand hotel delle Palme. « Purtroppo abbiamo appena un 10 per cento di stanze piene, con alcuni turisti del Centro-Nord e qualche raro visitatore americano. Fino a ottobre-novembre riempivamo la metà della capienza, ma da quando è subentrata la variante Omicron abbiamo avuto cancellazioni e poche chiamate — dice Giuseppe Corvaja, uno dei gestori — Per marzo c’è qualche timido segnale di ripresa, ci auguriamo di vedere il ritorno dei nostri mercati di riferimento: americani, inglesi, tedeschi e francesi. Ma sono spariti da tempo gli asiatici».
Niente licenziamenti, se si escludono gli 11 dipendenti storici dell’hotel Excelsior di Palermo, rilevato dalla Luxury Private Properties della famiglia fiorentina Giotti e chiuso dal 2020 per ristrutturazione.
È un po’ diversa la situazione di Taormina, dove si concentrano molti dei pezzi da novanta dell’hotellerie di lusso siciliana. Sono chiusi per la stagione — da novembre ad aprile — la gran parte degli hotel e resort storici, come il Timeo e il Sant’Andrea della Belmond, il San Domenico di Four Seasons e il Metropole, che riaprirà a marzo.