L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui contagi che in Sicilia dilagano sempre di più e il rischio zona Arancione che si fa più concreto.
Consumato l’ultimo panettone, adesso la Sicilia trema: 6.415 infezioni in 24 ore, più di mille ricoverati, 40 morti comunicati nel bollettino di ieri. Mai così tanti da inizio pandemia. Ogni giorno, da due settimane, segna un nuovo record. Il destino è segnato: l’Isola, appena diventata gialla, corre verso la zona arancione. Le due date possibili per il cambio di colore — secondo gli esperti — sono il 17 o il 24 gennaio. È la paura dello stesso presidente della Regione, Nello Musumeci, espressa pubblicamente a Palazzo d’Orleans: «Con questa tendenza, la zona arancione sarà inevitabile. Ma con i nuovi parametri chi si è già vaccinato e ha avuto anche la terza dose potrà muoversi senza restare recluso tra le mura domestiche».
La pandemia accelera. «Possiamo solo lanciare appelli al rispetto delle norme, per evitare di andare in zona arancione. Spero che non accada» , allarga le braccia il governatore, di fronte alla testardaggine dei numeri. Le nuove regole prevedono che la zona arancione scatti quando l’incidenza dei contagi è uguale o maggiore a 150 casi settimanali ogni centomila abitanti, i posti letto in area medica occupati dai pazienti Covid siano superiori al 30 per cento e quelli di terapia intensiva al 20 per cento. Il primo parametro è già ampiamente superato: negli ultimi quindici giorni si è passati da 174 nuovi casi settimanali su centomila abitanti a 558 su centomila, con un incremento del 135 per cento. Colpa della variante Omicron, più diffusiva: secondo il commissario provinciale Covid Renato Costa, a Palermo — dove ieri sono stati trovati 1.100 nuovi contagiati — è già al 70 per cento: «Non è necessariamente un brutto segno. Omicron è più diffusiva ma meno aggressiva, e sta diventando endemica».
Se è vero che è meno virulenta e che la terza dose di vaccino protegge, come dimostra la minore percentuale di ospedalizzati in rapporto al numero di contagi rispetto alle precedenti ondate, è pur vero che con questaq crescita dei casi e 600mila non vaccinati ancora in giro, la pressione sugli ospedali è in crescita. « Nell’ultima settimana — spiega Vito Muggeo, professore del dipartimento di Scienze economiche, statistiche e aziendali a Palermo — c’è stato un aumento del 27 per cento dei posti letto occupati in area medica e del 30 per cento in Terapia intensiva. A questo ritmo, il 30 per cento della disponibilità dei posti ordinari (ovvero 1.103) sarà raggiunta in otto giorni, mentre per le Terapie intensive il valore soglia del 20 per cento (171 posti) sarà raggiunta tra undici giorni».
In base a questa previsione, i parametri da zona arancione potrebbero essere superati prima del responso della cabina di regia ministeriale che si pronuncerà il 15 gennaio, e il passaggio di colore entrerebbe in vigore lunedì 17. Nella migliore delle ipotesi, accadrà una settimana dopo, il 24 gennaio.