Repubblica: “Sicilia e il Ferragosto. Controlli anti assembramenti, i sindaci contro Musumeci”

Il ferragosto sta per arrivare, ciò desta particolare preoccupazione per via dell’emergenza Coronavirus e l’abitudine di molti ragazzi di accamparsi sulla spiaggia durante la notte del 14 agosto. L’edizione odierna di “La Repubblica” fa il punto della situazione, con i sindaci dei vari comuni siciliani che si sono scagliati contro l’ordinanza di Musumeci, che riversa sulle amministrazioni locali la responsabilità dei controlli. Troppo, per l’Anci: « Quello che ci preoccupa – dice Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’associazione dei Comuni – è la possibilità reale di applicare le misure. C’è una preoccupazione sulla gestione, soprattutto per evitare gli assembramenti».
Musumeci, infatti, impone i tamponi ai migranti, ma non interviene sui rischi provocati dai siciliani. Per gli eventi all’aperto, così, viene solo stabilito un limite di pubblico, con l’indicazione di non ” ospitare oltre il 40 per cento dell’afflusso di pubblico normalmente autorizzato”. Un’indicazione, non un obbligo: la norma usa infatti l’avverbio ” tendenzialmente”, delegando poi ai Comuni controlli ed eventuali sanzioni.

I gestori delle discoteche, d’altro canto, allargano le braccia, ad esempio sulla verifica dell’uso dei dispositivi di protezione: «Noi gestori di discoteche – obietta il direttore artistico del Country di Palermo e vicepresidente del Sindacato italiano locali ballo, Roberto Bianconi – non possiamo multare le persone se non indossano la mascherina. Vorremmo un accordo con le forze dell’ordine per essere aiutati a far rispettare le regole».