L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul caro voli per le festività natalizie.
C’è chi rinuncerà per il secondo anno di seguito al Natale in famiglia, chi affronterà quasi dodici ore di viaggio in treno o in auto per non spendere un occhio della testa e chi ha giocato d’anticipo per scansare i prezzi della stangata delle feste. Il caro voli allontana ancora più la Sicilia del resto dell’Italia, soprattutto per chi punta a tornare sull’Isola fra Natale e Capodanno. « In quattro, per un volo da Roma a Palermo, abbiamo rischiato di spendere quasi mille euro. Oltre al costo del biglietto, ci sono le tasse e c’è anche da pagare il bagaglio in stiva, in vista di tornare nella Capitale con qualche regalo. Impossibile per una famiglia che vive di stipendio. Quindi abbiamo scelto di passare una notte in treno, quasi dodici ore, con due bambini piccoli, ma almeno si risparmia: abbiamo speso 300 euro per tutti » , racconta Simone D’Agostino che viaggia con moglie e due figli.
Le tratte sono care non soltanto da Roma, ma anche da Milano e Torino. Provando ieri a prenotare un volo Milano- Palermo senza scali con partenza il 23 dicembre e ritorno il 7 gennaio il costo era di 373,99 a persona. Per spendere meno di 200 euro, bisogna prevedere scali a Tolosa o a Budapest. L’anno scorso, la stessa tratta prenotata a fine novembre, costava 39,99 nel pieno delle misure restrittive a causa della pandemia e con le tratte sociali per i residenti appena lanciate. Da Milano a Catania, nelle stesse date senza scali, il costo è di 338,08 euro a testa. Anche in questo caso l’opzione più economica, a 114 euro, prevede di passare una notte a Budapest arrivando a destinazione la sera del 24 dicembre.