L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul rischio di ritorno in zona gialla in vista di Natale.
Un mese di tempo per invertire il trend ed evitare che la Sicilia finisca in zona gialla entro la metà di dicembre. È la data stimata dagli esperti per il passaggio di colore, se incidenza e ricoveri continueranno a viaggiare al ritmo dell’ultima settimana. A spingere l’Isola verso un Natale in giallo sono le province di Catania, Messina e Siracusa, prime per contagi e ultime per vaccinazioni. E preoccupa anche l’aumento dei pazienti immunizzati in corsia.
Ecco perché la Regione accelera sulla terza dose antiCovid, al via dal primo dicembre per un milione e mezzo di quarantenni e cinquantenni. E punta a ridimensionare gli hub a vantaggio del “porta a porta”. «Chi ha ricevuto la seconda dose da sei mesi, deve prenotare la terza. Facciamolo per la serenità delle nostre famiglie ma anche per la solidità dell’economia » , è l’appello dell’assessore alla Salute Ruggero Razza, che non nasconde la preoccupazione per i risvolti di eventuali restrizioni a ridosso delle festività.
Ieri la Sicilia ha sfondato quota 600 nuovi positivi giornalieri. E nell’ultima settimana i contagi sono aumentati del 38 per cento. In base al nuovo report della Regione, l’incidenza settimanale è salita da 51 a 61 nuovi casi ogni centomila abitanti, con picchi a Catania ( 105 su centomila), Messina ( 98) e Siracusa ( 86). Sono queste le province a spingere i ricoveri, che comunque aumentano meno velocemente. In crescita anche i pazienti vaccinati con doppia dose o una sola in Terapia intensiva: la scorsa settimana erano solo il 2 per cento del totale, ora il 7 per cento. Segno che la copertura sta perdendo efficacia per chi ha completato il ciclo da più di sei mesi.