Repubblica: “Sicilia. Boom di contagi, Razza: “Gennaio e febbraio a rischio collasso. Una stretta? Sono i cenoni a casa il pericolo”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla crisi Pandemica in Sicilia con i boom di contagi. Di questo il quotidiano ha parlato con Razza.
Torna a invocare l’obbligo vaccinale: « Lo chiede anche Confindustria, è l’unicasoluzione» . Annuncia l’apertura di nuovi posti letto Covid: «Meno ricoverati in percentuale rispetto ai contagi, ma gli ospedali rischiano di andare in sofferenza». Fa appello al buonsenso per scongiurare chiusure letali per l’economia siciliana: «Il rischio è nelle cene domestiche con troppi invitati e pochi controlli».
Alla vigilia di un Capodanno in cui il Covid rischia di essere il convitato di pietra, l’assessore alla Salute Ruggero Razza parla della strategia allo studio per superare la nuova ondata.
La Sicilia va verso la zona gialla.
Escludete un nuovo lockdown nelle prossime settimane? «Tutta Italia ha una situazione epidemiologica assimilabile, con tantissimi positivi al domicilio e una percentuale ridotta di soggetti ospedalizzati, questi ultimi in grande parte non vaccinati o con ciclo vaccinale incompleto. Il passaggio in zona gialla evidenzia comunque un quadro molto diverso dallo scorso anno quando, negli stessi giorni, la decisione era stata quella di una zona rossa nazionale, cui poi seguì quella regionale anticipata dal presidente Musumeci. Pensiamo ai prossimi giorni: immaginare un nuovo lockdown generalizzato non mi pare, almeno oggi, uno scenario verosimile».
I ricoveri per Covid aumentano.
C’è il rischio collasso negli ospedali?
«Meno ospedalizzati in percentuale rispetto all’anno prima. Ma se i numeri diventano imponenti anche una minor percentuale produce flussi importanti. Questo vuol dire che le strutture sanitarie rischiano di andare in sofferenza. Come sempre noi, a fisarmonica, apriremo i posti letto necessari. Ma appare indispensabile procedere sulle terze dosi e sulle prime dosi. In questi giorni c’è una affluenza enorme: i siciliani, come sempre, sono pienamente consapevoli nella stragrande maggioranza».
Eppure l’Isola è tra le ultime regioni per copertura con terze dosi e vaccinazioni nella fascia 5-11 anni.
Come prevedete di potenziare la campagna vaccinale?
«Facendo appello alla consapevolezza individuale. Finché non si prenderà in esame la proposta siciliana di obbligo vaccinale, condivisa anche dalla Confindustria nazionale per bocca del presidente o Bonomi, ci si affida alla decisione di ognuno».
Prevedete di potenziare i controlli per chi arriva anche da altre regioni d’Italia?
«Siamo una Regione che ha fatto scuola su questo tema. Non abbiamo mai abbassato la guardia nei porti e negli aeroporti. I principali controlli, poi, sono necessari in strada. Ricordo un titolo del vostro giornale in cui lamentavate che l’ordinanza regionale sulle mascherine in strada non fosse oggetto di adeguati controlli. Adesso è norma nazionale.
La verità è che non si può mettere un carabiniere per ogni cittadino, ma tutte le decisioni, nazionali e regionali, sono sempre utili a diminuire le occasioni di contagio».
Nei giorni scorsi si era ipotizzata una stretta prima di Capodanno. Ci sarà?
«La stretta è stata decisa dal governo nazionale insieme alle regioni. Il rischio è nelle cene domestiche se sono affollate e prive di controlli».
Aveva ipotizzato una quarantena per chi arriva da fuori. È praticabile? «In queste ore stiamo lavorando al tavolo della conferenza Stato-Regioni sulle regole per la quarantena che tengano conto della immunizzazione con la terza dose.
Prima vediamo cosa si deciderà a livello centrale, poi formuleremo alcune nostre eventuali decisioni».