L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla nuova stretta adottata da Nello Musumeci.
La stretta di Natale, invocata dalle Regioni del Nord, in Sicilia non ci sarà. Ieri il governatore Musumeci ha firmato un’ordinanza che introduce solo il tampone obbligatorio per chi arriva da Germania e Gran Bretagna e l’obbligo di mascherina all’aperto nei luoghi « particolarmente affollati », peraltro già vigente in zona bianca. Un provvedimento soft, che arriva dopo 48 ore di silenzio dall’appello lanciato da diversi governatori capitanati dal leghista Massimiliano Fedriga, in pressing su Roma per ottenere il lockdown per i non vaccinati, come in Austria. Musumeci è rimasto nelle retrovie, nonostante una relazione dell’assessorato alla Salute sull’aumento dei contagi (ieri 501 ma con sei ricoverati in meno). Troppo impegnato sull’emergenza maltempo in Sicilia orientale, spiegavano dal suo staff.
Solo ieri sera ha rotto il silenzio, con un provvedimento che introduce l’obbligo di tampone per chi viene dai Paesi dove i contagi sono ormai fuori controllo e presenta come nuova una misura che in realtà è già in vigore: la mascherina all’aperto dove c’è rischio di assembramento è prevista dalla zona bianca. Una misura che, secondo gli esperti del Comitato tecnico- scientifico regionale, difficilmente servirà a evitare il peggio. « Servono misure restrittive su movida, partite di calcio, spettacoli », ha suggerito il professore catanese di Malattie infettive Bruno Cacopardo, intervistato da Repubblica.