L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui casi covid in Sicilia.
È allarme in Sicilia per i contagi da coronavirus nei bambini tra 6 e 10 anni: nell’ultima settimana sono stati loro i più colpiti dall’infezione, con un’incidenza di 80 casi ogni centomila, anche se da ieri non scatta più la quarantena a scuola con un solo positivo. A trainare la volata dell’epidemia nell’Isola sono Catania e Siracusa, stabilmente nella “ top dieci” delle province italiane con più contagiati e in testa fra le siciliane per numero di non vaccinati e ricoverati per Covid.
Il primato catanese è stato confermato anche ieri: sui 416 casi totali nell’Isola, ben 180 sono stati registrati all’ombra dell’Etna. Al secondo posto balza Messina, la provincia con più comuni NoVax, con 101 positivi, ma spuntano 354 contagi “ scoperti” da ottobre fino al 5 novembre e finora mai registrati per un cortocircuito delle piattaforme informatiche dell’Asp messinese.
Secondo l’ultimo bollettino della Regione, i casi tra i bambini da 6 a 10 anni sono stati 180, ovvero 80 ogni centomila, contro la media regionale di 51. Alta anche l’incidenza nella fascia 10 – 13 anni: 75 casi ogni centomila. Non a caso quelle non coperte dal vaccino antiCovid, autorizzato dai 12 anni in su. Negli altri target l’incidenza scende in proporzione all’aumento delle coperture vaccinali: la più bassa è fra ventenni, sessantenni e settantenni. Pochi contagi anche tra 0-2 anni (29 casi su centomila). Casi in aumento, invece, tra i novantenni: 79 su centomila. Eppure la terza dose per anziani e fragili non decolla: la Sicilia è quindicesima in Italia.