L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla sfida fra Palermo e Monopoli.
Otto reti realizzate in dieci partite, un bottino al di sotto delle aspettative per i rosanero.
«Non si tratta di sistema di gioco da rivedere — dice Boscaglia —
Se ci facciamo influenzare da un gol preso al novantaquattresimo, su contropiede subìto nonostante il posizionamento corretto in campo abbiamo sbagliato strada. Siamo in continuo miglioramento. Cerchiamo di sfruttare le caratteristiche dei giocatori che abbiamo. È strano che in dieci
partite non ci sia stato un rigore a nostro favore — è l’analisi dell’allenatore del Palermo — nonostante il nostro modo di giocare porti tanti giocatori nell’area avversaria. Non penso che ci sia qualcosa contro il Palermo, ma così come può sbagliare un allenatore o un calciatore è possibile che possa sbagliare anche un arbitro. Mi piacerebbe che il Palermo fosse arbitrato
da direttori di gara esperti. Contro la Turris per esempio c’era un arbitro al secondo anno di C. Non è una critica, ma certe partite vanno gestite da arbitri che non si ergano a protagonisti. Poi uno può sbagliare valutazione o indovinare le scelte. Ovviamente un arbitro vale l’altro, ma se c’è uno che
ha l’esperienza per gestire una partita è meglio. Credo anche che
poi alla fine di un campionato gli episodi più o meno si compensino».