Repubblica: “Serie B o serie A. Il futuro del mister sembra segnato” – le ultime

Il futuro dell’allenatore del Palermo Bruno Tedino è in bilico. Tutto potrebbe decidersi questa sera, in occasione d Cittadella-Palermo. Ecco quanto scrive a riguardo l’edizione odierna de “La Repubblica”: “Il dubbio, il solito, è se cambiare allenatore serva veramente. La storia del Palermo ci dice che cambiare non equivale a migliorare. Nel caso di Tedino c’è poi un’altra variabile relativa alle poche partite da disputare.
Ipotizzando (fate i debiti scongiuri) che con il Cittadella non vada bene, servirebbe un esonero quando mancano sei giornate alla fine? Una risposta certa non c’è. L’unica certezza è che a decidere sarebbe Zamparini e che l’unico modo per non porsi l’interrogativo è quello di fare bene a Cittadella.
Ma c’è invece un dato di fatto che prescinde dal risultato finale di questa sera pur riguardando comunque il futuro di Tedino.
Zamparini è stato chiaro: a suo avviso Tedino manca di esperienza e quindi avrebbe bisogno di un supporto. Quello suo, naturalmente, in primis ma anche quello di un tutor. Un vecchio cavallo di battaglia quello del supervisore per il patron rosanero che in passato aveva già pensato di affidare questo ruolo a Simoni, Trapattoni, Guidolin e al sempre eterno Reja. Insomma, sembra di capire che il futuro di Tedino sia in qualche modo già segnato visto che il patron ha detto che questa esperienza manca in serie B e quindi a maggior ragione in serie A.
Bisogna capire se Tedino resterà in rosa e, qualora dovesse restare, se in futuro sarebbe d’accordo ad avere un tutor o un presidente che, per sue stessa ammissione, ambisce ad essere sempre più ingerente. Vedremo. Quello che però non è chiaro è come mai Zamparini si stia accorgendo solo adesso che Tedino è un esordiente in B e naturalmente lo sarebbe in A. Strano non se ne sia accorto quando gli ha affidato la panchina. Chissà che la spiegazione non stia invece nel fatto che in rosa sono cambiati certi equilibri. Cosa che sembrerebbe palese guardando i tanti cambi avvenuti tra i collaboratori del tecnico“.