“Questa volta “l’esclusiva per prodotto” esiste davvero. E anche i tifosi abbonati saranno chiamati a compiere le loro scelte. Il sistema dei diritti tv della Serie A 2018-21 non poggerà più sui pacchetti da otto big insieme, piedistallo dell’offerta Sky e Mediaset. Con il bando svelato ieri, aperto fino al 10 giugno, in questo gruppo rientreranno solo quattro grandi: Juventus, Inter, Milan e Napoli. Diventerà determinante il pacchetto D che finora era residuale, comprendeva dodici squadre non di prima fascia, e che invece nel prossimo triennio includerà Roma, Lazio, Fiorentina e Torino. Si tratta di 324 partite, di cui 132 in esclusiva. Ad esempio, il derby della Capitale, fin qui trasmesso sia da Sky che da Premium, sarà visibile solo dagli abbonati alla pay tv aggiudicataria di questo pacchetto finora poco considerato. Così i tifosi giallorossi e biancocelesti, per vedere tutte le 38 partite della propria squadra, potrebbero essere costretti a cambiare abbonamento in base all’esito dell’asta. Non a caso il rapporto dei “minimi”, chiesto da Lega e Infront, è ribaltato. Adesso è il pacchetto multipiattaforma con dodici squadre a costare di più: 400 milioni. I due blocchi da otto (uno per il satellite, l’altro per il digitale terrestre) partono da 200 milioni. Nel 2014 la situazione era capovolta: 235 milioni contro 275. Quindi il network che intenderà assicurarsi tutte le partite, dovrà investire 600 milioni all’anno (adesso 510) ma questa volta avrà davvero esclusive interessanti. In corsa sempre Sky e Mediaset. Possibile outsider Discovery con il suo canale Eurosport. Minimo fissato a 100 milioni per i giganti delle telecomunicazioni che vorranno trasmettere via internet le partite dei pacchetti C1 o C2: nel primo Juventus e Napoli, nel secondo Inter e Milan. Fari puntati su Telecom che però ieri ha smentito. In corsa Perform e Amazon. Novità sulla “portabilità”, cioè la possibilità di utilizzare l’abbonamento pay tv al mare o in montagna: d’ora in poi questa opportunità, finora automatica, dovrà essere comprata dai network come un diritto accessorio. Possibili conseguenze sugli appassionati che dovrebbero rivolgersi a un operatore web in caso di mancato acquisto della “portabilità” da parte della loro pay tv. Anche la visione delle partite al bar è stata scorporata: in una successiva asta sarà messo in vendita un pacchetto per i locali pubblici. Infront prevede incassi per 80 milioni da questa voce. Sommando tutti i “minimi” si arriva a una cifra superiore a 1.1 miliardi di euro. Obiettivo 1.4 miliardi con i diritti internazionali. Ci saranno otto finestre per intercettare ogni fuso orario: sabato 15, 18, 20.30, domenica 12.30, 15 (tre partite), 18 e 20.30, lunedì 20.30. E i posticipi cominceranno alle 20.30: quindici minuti prima per invogliare le famiglie ad andare allo stadio. Tra un pacchetto e l’altro.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.