Repubblica: “Serie A nel caos. La Lega sfida le Asl: basta stop o andiamo al Tar”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sullo scontro tra Lega serie A e Asl.

Per tutto il giorno, la tentazione di fermare il campionato ha aleggiato tra i telefoni dei presidenti e il governo. Ma la Lega di Serie A ha deciso: in campo a ogni costo, anche dichiarando guerra alle Asl. Che qualcuno non volesse giocare è chiaro: un presidente, in mattinata, ha provato anche a chiedere lo stop del campionato fino al 15 gennaio. In Consiglio dei Ministri c’è chi ha portato questa tesi, mentre la cabina di regia valutava l’imposizione delle porte chiuse (scongiurate) in tutti gli stadi. La Lega di Serie A però a fermarsi non ha mai pensato. Anzi.

Il Consiglio di Lega straordinario in serata ha prodotto una dichiarazione bellica: l’intento di ricorrere al Tar contro le decisioni delle Asl che non tengono conto della circolare del 30 dicembre sulla durata delle quarantene. In pratica: chi ha fatto la terza dose o si è vaccinato nei 120 giorni precedenti, deve poter giocare. A corredo, il Consiglio — composto dai presidenti Giulini del Cagliari , Percassi dell’Atalanta, Scaroni del Milan, Setti del Verona e Dal Pino della Lega— ha deciso di introdurre un protocollo che obbligherà a giocare chi possa schierare almeno 12 calciatori più un portiere. Anche pescando tra i Primavera, e pazienza se vuol dire esporli a figuracce.
È una mossa disperata dopo che quattro Asl hanno cancellato quasi la metà delle partite del campionato in programma oggi.

Ma le situazioni sono differenti: l’Asl Friuli ha fermato l’Udinese nonostante i giocatori abbiano già fatto la 3ª dose. Nel Bologna invece tutti hanno passato i 120 giorni dalla 2ª e il booster è programmato per lunedì. Inevitabile, da circolare governativa, fermarli. Eppure, nessuno ha autorizzato il rinvio. Ma come potrà il Giudice sportivo pronunciarsi col 3-0 a tavolino? A marzo il Toro non partì per Roma perché bloccato dall’Asl ma la partita con la Lazio fu comunque recuperata.