Sei giorni all’alba. Ecco come sarà strutturata la nuova società rosanero.
“Sei giorni all’alba. Per molti tifosi del Palermo più che il primo allenamento di Diego Bortoluzzi e le possibilità di battere il Bologna sabato, quello che conta è capire chi comanda in viale del Fante. E soprattutto sapere se davvero il 19 aprile inizierà il processo, che gli accordi fra le parti definiscono irreversibile, per il passaggio delle quote della società rosanero da Maurizio Zamparini a Paul Baccaglini. A rimescolare le carte che i tifosi del Palermo, sia pure a fatica, sembravano finalmente iniziare a sistemare è arrivato l’esonero di Diego Lopez. Zamparini voleva cacciarlo da tempo, Baccaglini aveva detto che lo avrebbe tenuto solo sino a fine campionato. Nelle intenzioni del presidente del Palermo, infatti, non ci sarebbe stato futuro in rosanero né per l’allenatore uruguaiano, né per il direttore sportivo Nicola Salerno.
Un tassello importante per capire come stanno le cose può darlo proprio il dimissionario diesse che ieri pomeriggio ha salutato la squadra prima dell’allenamento al centro sportivo di Boccadifalco. «Non è stato il cambio di presidenza a influire nelle mie dimissioni – dice Salerno – anche perché ancora il cambio di proprietà non è avvenuto. E poi con Baccaglini ho un rapporto cordiale, non ho nulla da criticargli. Nel momento in cui vedo che non c’è la volontà di confermarmi, però, sono io a farmi da parte». È innegabile che la situazione in viale del Fante sia in divenire. Per questo bisogna tenere ben presente ogni tappa del passaggio di consegne. E solo avendo uno sguardo d’insieme in questo momento si può capire come stanno effettivamente le cose. Il primo passo è stato il 28 febbraio, giorno delle «dimissioni di Zamparini dalla carica di presidente della società – come si legge sul verbale del consiglio di amministrazione del 7 marzo che ha ratificato il tutto – mantenendo la carica di consigliere delegato». Proprio nel giorno del consiglio di amministrazione è avvenuto il secondo passaggio formale con Baccaglini che prima è entrato ufficialmente nei quadri societari e poi ha assunto la carica di presidente. A lui è stata attribuita «la rappresentanza della società di fronte a terzi» e la delega di tutti i poteri che ha conservato il proprietario Zamparini nelle vesti di «consigliere delegato». Compresi i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, di firma, di rappresentanza e responsabilità legale della società. In sostanza sia Baccaglini che Zamparini avevano il potere per licenziare Diego Lopez e assumere Diego Bortoluzzi, senza che questo passaggio potesse in alcun modo influire sugli accordi per il passaggio della società. Al di là dell’aspetto formale, è chiaro che Baccaglini vuole dare un segnale netto di discontinuità con il passato e Zamparini non fa nulla per rallentare il passaggio di proprietà. Anzi l’ex presidente spinge perché tutti i tasselli possano sistemarsi rispettando le scadenze. La prossima, entro mercoledì 19 aprile, è quella che riguarda la presentazione della struttura societaria che dovrà formalizzare l’acquisto del Palermo. Una Spv, acronimo che sta per special purpose vehicle (società veicolo) che sarà intestata secondo quanto anticipato da Baccaglini interamente al nuovo presidente. Se anche questa scadenza sarà rispettata resterà solamente l’ultima, quella più importante per tutte le parti in causa, tifosi compresi: il passaggio del cento percento delle quote della società rosanero dal Gruppo Zamparini al nuovo proprietario che deve avvenire entro il 30″. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.