Repubblica: “Sede del ritiro dipende dall’esito del closing. Ecco le sedi candidate”

“Anche perché dalla normale amministrazione della società vengono fuori preliminari di accordi o contratti sottoscritti mesi fa, in tempi in cui il passaggio di proprietà era solo una speranza per Zamparini che era ancora in cerca di un venditore. Notizie che alimentano le perplessità degli scettici e che in realtà sono relative ad accordi vecchi come quello che riguarda lo sponsor tecnico, sottoscritto diversi mesi fa, oppure il preliminare di intesa, ancora da confermare, con Bad Kleinkirchheim come sede per il prossimo ritiro sottoscritto a febbraio. Insieme alla sede degli ultimi ritiri in Carinzia nella casella di posta elettronica del Palermo sono arrivate anche altre proposte fra Trentino Alto Adige e altre sedi in Austria che aspettano una risposta da parte del club. Tutto, però, resta sempre ancorato al closing. Perché l’ultima parola sulla sede del ritiro tocca all’allenatore che dovrà essere scelto dalla proprietà insieme con il direttore sportivo. A questo proposito legato al closing è anche il futuro di Marcello Carli. L’ex dirigente dell’Empoli è uno dei candidati al ruolo. «Ho avuto un colloquio con Baccaglini – ha detto ieri Carli durante la conferenza stampa convocata per salutare i toscani – non so ancora dove andrò, ma potrei anche rimanere fermo. Se trovo un posto, anche di pazzi, anche difficile, che mi suscita emozioni, ci vado. Non cerco contratti. Fortunatamente mi posso permettere anche di restare a casa un anno o due. Voglio essere determinante: prendere l’allenatore, avere un rapporto con lui, trasmettergli qualcosa. Ho parlato con Baccaglini. A Palermo per ora hanno altri problemi. La piazza palermitana è una piazza fantastica. Però lì devi fare le cose serie, senza raccontare le bischerate alla gente. Con il Palermo ci ho parlato, potrò parlare anche con altre persone. Per adesso la percentuale che io rimanga fermo è molto alta. Voglio migliorarmi, vedremo: non mi interessa della categoria e nemmeno del progetto, perché il progetto si fa giorno dopo giorno»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.