Repubblica: “Scandalo a Strasburgo. Soldi e villa a Cervinia. Dopo il Qatar spuntano i regali del Marocco agli eurodeputati”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sullo scandalo di Strasburgo.

La trattativa in corso per l’acquisto di una casa a Cervinia, l’organizzazione di vacanze tropicali di fine anno da 9mila euro a persona («non 100mila come l’anno scorso»), regali e benefit da ricevere e da elargire per «trarre benefici». Ma il piano è finito con una brutta sorpresa: le manette. Da Bruxelles a Calusco D’Adda, 8 mila abitanti nella bergamasca, il paese dei Panzeri. A fare notizia, adesso, sono le combines. Le chiamava così Maria Colleoni, classe ’55, moglie di Antonio Panzeri. Combines sull’asse Bruxelles, Doha e Marocco. Nelle intercettazioni che hanno inguaiato Colleoni e la figlia Silvia Panzeri, 38 anni, avvocato, le combines indicavano i viaggi e gli affari del marito.

Che però in qualche modo — si ipotizza — erano anche i loro, perché secondo la magistratura belga — lo riporta il mandato di arresto europeo — moglie e figlia non solo «erano pienamente consapevoli» del giro di soldi e regalìe, ma — ed è il punto su cui è scattata l’accusa di favoreggiamento — «partecipavano al trasporto dei regali». Regali dai quali Maria Colleoni —si legge nelle carte — era certa di «trarre benefici». Stando alla ricostruzione dei magistrati di Bruxelles, mentre l’ex eurodeputato prima Pd e poi Articolo 1 (è stato sospeso) e già segretario della Camera del Lavoro di Milano si adoperava presso i funzionari dell’Europarlamento per indirizzare politiche ed economie Ue in favore di Qatar e Marocco, moglie e figlia — la prima in particolare — pensavano a smistare quello che bisognava smistare. Colleoni anche alle vacanze al caldo con partenza il 1 gennaio:

«Non possiamo permetterci una vacanza da 100mila euro come l’anno scorso, e 9mila euro sono troppi», dice la donna, pensionata, parlando con Panzeri. Quando venerdì mattina, su mandato belga, i carabinieri di Bergamo hanno bussato alla villetta di famiglia a Calusco D’Adda, Maria Colleoni ha provato a telefonare al marito. «Quando lo cerco e ho bisogno di lui, non risponde». È che Panzeri era già stato arrestato a Bruxelles, dove vive da dieci anni. Dice il sindaco di Calusco D’Adda, Michele Pellegrini (centrodestra): «Panzeri in paese si vede pochissimo». A casa l’altro giorno c’era solo la moglie: poi i carabinieri hanno rintracciato la figlia che vive nel milanese. Titolare dello studio legale “Panzeri-Ventarola” a Locate di Triulzi. Ma torniamo alle combines belgo-qatarine-marocchine. Che Panzeri usasse «metodi ingegnosi e spesso scorretti per raggiungere i suoi scopi», la moglie — secondo la procura belga — lo sapeva benissimo. E voleva essere sempre a conoscenza delle «operazioni».