Repubblica: “«A casa nostra sarà un inferno»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul duello a distanza tra Savoia e Palermo. La lunga vigilia è già iniziata e durerà settantaquattro giorni. A giudicare dalle polemiche sembrerebbe quasi che lo scontro diretto fra Savoia e Palermo si giochi oggi, invece è in programma il 22 marzo. La rivalità esiste sin dai tempi in cui Palermo e Savoia si contendevano la promozione in B nel 1999. Quell’anno i rosanero persero sia all’andata che al ritorno la doppia sfida di spareggio, al ritorno alla Favorita il Palermo finì in otto con tre espulsi, dagli spalti pioveva di tutto e la partita fu sospesa per una manciata di minuti. «Ho letto che al Palermo hanno dato un altro rigore – ha detto Alfonso Mazzamauro – l’altra volta gliene hanno dati due nella stessa partita: non voglio fare nessuna polemica, ma sono cose che è giusto segnalare». La replica del Palermo, affidata all’amministratore delegato Rinaldo Sagramola, è arrivata a stretto giro di comunicato: «Leggo stupito – ha ribattuto Sagramola – del malizioso commento a proposito dei rigori concessi a nostro favore. Alimenta ad arte un clima di sospetto che non ha ragione di essere. Basterebbe che si ricordasse degli episodi a noi sfavorevoli, compresi i gol regolari che ci sono stati annullati proprio con il Savoia sullo 0- 0 e contro l’Acireale. Per rispetto della serietà del torneo, anziché montare inutili polemiche, sarebbe meglio che la smettessero di giocare in orari diversi rispetto a quelli previsti». Alla stoccata di Sagramola, il Savoia ha risposto con una portata di parole di fuoco senza precedenti: prima la controreplica di Mazzamauro, poi è intervenuto anche il direttore generale dei campani Giovanni Rais: «Si parla di clima di sospetto alimentato dal Savoia – le parole di Mazzamauro – ma Sagramola fa lo stesso chiedendoci di non giocare in orari diversi rispetto a quello in calendario. Noi non abbiamo le stesse disponibilità dei rosanero e l’orario più comodo agevola la presenza dei tifosi che per noi rappresentano un’importante fonte di supporto economico. Non ci sono altri fini dietro la scelta, chi porta avanti altre tesi non fa altro che alimentare ad arte un clima di sospetto».