Nella giornata di ieri è arrivato l’annuncio definitivo: “Il Palermo è stato ceduto”. Questa volta è ufficiale, Zamparini non è più proprietario del Palermo. L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato la cronostoria rosanero che ha visto diverse figure e diverse quasi cessioni. Ecco quanto si legge:
“[…] Di annunci ufficiali, poi smentiti dai fatti, o di notizie fatte trapelare che poi si sono rivelate diverse da quello che sembravano è piena la cronaca rosanero degli ultimi anni. C’è traccia persino di conferenze stampa che lasciavano immaginare chissà quali scenari, poi rimasti solamente nei sogni dei tifosi. E questo sin dai tempi in cui, nel febbraio 2012, Zamparini annunciò duecento milioni di euro di investimenti in un anno per portare lo scudetto a Palermo, oltre che l’immancabile costruzione del nuovo stadio, presentandosi in conferenza stampa con il finanziere saudita Ahmed Zubeidi, dell’Ama Group, il suo connazionale Abdulrahman Owidan e l’indiano Shabbir Vakil. […]. Il primo vero annuncio Zamparini lo fece nel marzo del 2017, quando annunciò il passaggio di proprietà a Paul Baccaglini. C’era un cronoprogramma e la foto di rito con tanto di stretta di mano e nomina a presidente. Ma non si arrivò mai al closing annunciato, anzi scoppiò una guerra di comunicati. Battaglia simile, a colpi di carte intestate, anche fra Zamparini e il gruppo di Raffaello Follieri. Non si è mai più saputo, invece, che fine abbia fatto Frank Cascio, l’ex manager legato a Michael Jackson che si era avvicinato a Zamparini e poi nuovamente allontanato più volte. «Con Cascio siamo a buon punto — diceva Zamparini all’inizio di dicembre del 2017 — credo che a Natale potremo chiudere l’affare. Penso a un programma di gestione della società da 100 milioni di euro in tre anni». Il penultimo annuncio, prima di quello di ieri, era stato quello che riguardava il finanziere Antonio Ponte, che il 26 ottobre sarebbe dovuto diventare presidente, ma anche di lui si sono perse le tracce. […]”