L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle trattative per la cessione della Sampdoria. Il nome Vialli scelto come garanzia dal fondo York Capital regala suggestioni. Ma Ferrero insiste: «Nessuno mi fa vedere i soldi, nessuno mi ha presentato un’offerta scritta, io non vendo la Sampdoria, non è vero niente». In realtà, è necessario trovare un accordo sul prezzo. Il presidente vorrebbe un’offerta da tripla cifra vicina ai 120 milioni. L’ultima schermaglia è sul valore reale della Sampdoria, poi tutto si risolverà velocemente. Il fondo americano confermerebbe tutte le attuali cariche del club e vorrebbe chiudere tutto entro la fine del mese. Enrico Mantovani, cauto nelle dichiarazioni, ha affermato: «Ho incontrato Vialli di recente a Milano, sta bene, ci siamo scambiati qualche mail e so che qualcosa c’è. Non credo che si farebbe coinvolgere in un’operazione, se la stessa non fosse seria. Di sicuro per i tifosi della Sampdoria è difficile pensare a qualcosa di meglio di Vialli presidente. Quello che ha fatto mio padre per la Sampdoria è qualcosa di pazzesco, indimenticabile. Non è stato solo uno scudetto, è stato proprio un periodo. La famiglia Mantovani di nuovo nella Sampdoria? Mai dire mai nella vita quando si parla di Sampdoria. Sarebbe bellissimo vedere Vialli sulla poltrona che a lungo è stata occupata dalla mia famiglia. E pur non sapendo nulla di ufficiale, credo sia una ipotesi molto concreta. E’ un momento bello per la nostra storia: il club è sano grazie alla buona gestione di Ferrero e la squadra sta facendo bene. Poi ci sono diversi ex doriani tornati grandi protagonisti del calcio ovviamente con altri ruoli: da Mancini e Lombardo in nazionale, a Federico Chiesa che sta seguendo le orme di Enrico. A proposito, sarebbe pazzesco vederlo con la maglia della Samp. Magari con Vialli presidente».