L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Rosario Pergolizzi, allenatore del Palermo: «Penso che cambieremo abitudini e faremo tesoro di quello che stiamo vivendo. Parlo con i ragazzi tutti i giorni, ho a che fare con professionisti anche se siamo in serie D. Diamo programmi, hanno attrezzi e tutto quello che serve, ma perdi tutto il resto che è la vita di campo. Magari oggi si parlasse solamente di critiche e rivalità, fa tutto parte del gioco. Oggi ci sono cose decisamente più importanti del calcio: vedo i tg e mi commuovo, ci sono cose che ti toccano da vicino. Ho fatto le condoglianze all’allenatore in seconda del Castrovillari Leonardo Vanzetto che è stato un mio compagno di squadra. Ha perso per il coronavirus padre, madre, nonno e nonna. Queste sono le cose importanti adesso. Faremo come sempre quello che decideranno le leghe. Noi come Palermo abbiamo una società forte alle spalle che ci dà tranquillità e mi auguro che torneremo a giocare. Ma devo pensare anche alle altre società e la serie D non è come i campionati professionistici: bisogna guardare in faccia la realtà, c’è un problema sanitario, bisogna garantire la sicurezza di tutte le componenti, ma ci sono anche giocatori con le rispettive famiglie alle spalle, che non prendono soldi se non scendono in campo. Ho sempre fatto i play-off per le piazze d’onore, mai per il primo posto. Se ognuno deve rinunciare a qualcosa per il bene di tutti ben venga, ma che si deve togliere qualcosa a uno solo e provare ad azzerare tutto non mi sta bene. Noi e il Savoia abbiamo fatto un campionato d’alto livello e ognuno ha la classifica che si merita dopo trequarti di campionato. Calciatore che mi piacerebbe allenare? «Diego Armando Maradona».