L’edizione odierna de “La Repubblica” analizza alcune prospettive economiche del club rosanero considerata la possibilità di andare in A dopo in attesa del cas Parma: “La fase è quella di stallo. Il calcio mercato del Palermo per la seconda sessione consecutiva rischia di essere fortemente condizionato dalla mancanza di certezze. A gennaio la società di viale del Fante aveva le mani legate dall’istanza di fallimento che sconsigliava operazioni di una certa importanza che, molto probabilmente, avrebbero potuto determinare un consolidamento della squadra per mantenere il primo posto al giro di boa e assicurare la promozione diretta in A. Adesso, invece, il problema è legato alla vicenda che al momento paralizza la progettualità per la prossima stagione: di fatto i rosanero al momento non sanno in quale campionato giocheranno. I programmi e le previsioni di spesa fra serie A e B, infatti, sono totalmente diversi. In caso di permanenza nel campionato cadetto la società sa già, per ammissione diretta del proprietario Maurizio Zamparini, che per programmare una promozione servirebbero 50 milioni di euro. Una somma che andrebbe messa insieme senza l’aiuto dei proventi dei diritti televisivi. Per questo motivo senza nuova liquidità immessa in società l’unica prospettiva possibile è quella del ridimensionamento. Per la semplice gestione della prossima stagione, senza particolari ambizioni, occorrerebbero comunque i 25 milioni di euro che hanno garantito la gestione ordinaria della stagione appena conclusa frutto del cosiddetto paracadute. Una somma della quale il Palermo non potrà disporre nella prossima stagione. L’unica soluzione, quindi, sarebbe quella di vendere i pezzi pregiati della squadra. Discorso completamente diverso, invece, nel caso in cui i processi e i vari gradi di giustizia sportiva dovessero riconoscere al Palermo la promozione al prossimo campionato di serie A. In questo caso gli scenari cambierebbero decisamente: l’allenatore Roberto Stellone rimarrebbe in sella, la squadra potrebbe essere semplicemente rinforzata e determinate cessioni obbligate dalla gestione economica della situazione non sarebbero più necessarie. A ben guardare le cronache, inoltre, anche l’estate scorsa il Palermo ha attraversato una fase di stallo. In quel caso in ballo c’era il passaggio di proprietà del club da Maurizio Zamparini a Paul Baccaglini. E per gran parte della scorsa sessione estiva il calcio mercato del Palermo ha attraversato una fase di stallo. E per gran parte delle trattative dell’estate scorsa c’erano due allenatori e due direttori sportivi in pectore: poi, il 22 giugno scorso, la scelta cadde su Tedino e Lupo. Adesso, a un anno e tre sessioni di calciomercato di distanza, lo stallo è legato a quale campionato dovrà affrontare il Palermo. Di tempo per programmare, però, non ce n’è tanto. Il ritiro precampionato è fissato per metà luglio a Sappada e ci sono già le date per i primi impegni ufficiali. Il 5 agosto, se il Palermo sarà impegnato nel campionato di serie B, sarà già tempo dell’esordio in coppa Italia. Se invece la società rosanero dovesse essere ammessa in serie A avrebbe solamente una settimana di tempo in più. Senza considerare, infine, che il mercato da questa sessione in poi chiuderà anzitempo, vale a dire il 17 agosto alle 20“.