L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla gara che il Palermo giocherà a Como e le parole di Corini.
Arriva il crocevia decisivo per il Palermo di Eugenio Corini, che non vuole accantonare il sogno playoff, ma è chiamato a dare una scossa alla propria stagione e tornare a quella vittoria che manca dallo scorso 17 marzo. Dopo il pareggio del “Barbera” contro il Benevento, fanalino di coda del torneo, i rosanero si apprestano a tornare in campo contro il Como di Moreno Longo, domani alle 12.30, allo stadio “Giuseppe Sinigaglia”, per la trentacinquesima giornata del campionato di serie B: «Abbiamo sempre preparato con grande attenzione tutte le partite — ha detto l’allenatore del Palermo, Eugenio Corini, nella consueta conferenza stampa pregara — Anche in queste quattro, dunque, daremo il massimo. La partita di Como può aprire scenari davvero importanti».
Dopo le tre vittorie di fila contro Bari, Ascoli e Reggina, il Palermo ha collezionato solo un successo, contro il Modena, ben sette pareggi e tre sconfitte nelle ultime undici gare. Un ruolino di marcia non certo da big. Nonostante questo, però, i siciliani possono ancora sognare: «Il calo fa parte di un percorso — dice Corini — Per creare una mentalità vincente ci vuole tempo, ci sono tanti aspetti su cui lavorare. Spesso, abbiamo raccontato di partite che potevano finire con un risultato diverso. Da un punto di vista difensivo, però, abbiamo trovato un equilibrio». Sicuri assenti, domani, saranno Stulac, Elia, Saric, Aurelio e Di Mariano. In dubbio, invece, la presenza di Valente: «Ha preso una botta, ma speriamo di poterlo recuperare. Segre l’avete visto in quella posizione contro il Cosenza — spiega l’allenatore del Palermo — Masciangelo, invece, a Venezia. Ho lavorato anche con altri due giocatori che possono, con attitudini diverse, giocare in quella posizione. Mancando Saric, infatti, non voglio togliermi un’altra soluzione in mezzo al campo, come Segre mezzala»