Repubblica: “Rosa, sfida al Venezia per continuare la corsa alla serie A. L’11 iniziale…”
“Un altro passo per continuare a camminare sulla strada della promozione in serie A. È la finale dei play-off l’obiettivo in palio oggi alle 18,30 al “ Barbera”. Contro il Venezia di Pippo Inzaghi il Palermo di Roberto Stellone riparte dal risultato di 1- 1 maturato all’andata che permette ai rosanero di scendere in campo con due risultati su tre per passare al turno successivo. Una situazione che potrebbe rappresentare un vantaggio, ma che per l’allenatore rosanero rischia anche di ritorcersi contro nel caso in cui il Palermo dovesse subire un gol. La preoccupazione di Stellone, infatti, è che ragionare sulla doppia possibilità di passaggio del turno ed essere troppo attendisti possa determinare l’incapacità di reagire in caso di gol del Venezia. Per questo motivo l’allenatore del Palermo vuole che la sua squadra non faccia troppi calcoli e giochi con equilibro come nella partita d’andata, cercando il gol del vantaggio che possa indirizzare la partita per gestirla poi al meglio quando il tempo inizierà a stringere e il Venezia cercherà l’assalto finale. « Bisognerà capire – dice Stellone – i momenti della partita, quando rifiatare e quando osare. Non c’è una legge scritta: puoi attendere e vincere la partita oppure spingere e poi non avere la forza di rimontare se prendi un gol. Di certo non dobbiamo prestare il fianco al contropiede del Venezia che è l’arma migliore della squadra di Inzaghi. Equilibrio e disciplina devono essere le nostre parole d’ordine. Inzaghi avrà detto ai suoi di rimanere in partita il più possibile per poi dare il tutto per tutto nel finale di partita». Rispetto alla partita d’andata Stellone cambierà un paio di giocatori. Lo aveva annunciato che avrebbe effettuato delle rotazioni nel corso delle partite dei play- off per avere sempre una squadra fresca e reattiva. Gnahorè e Coronado dovrebbero giocare dal primo minuto al posto di Fiordilino e Trajkovski. Per il resto tutto dovrebbe rimanere come nella partita d’andata con Pomini fra i pali; Rispoli, Bellusci, Rajkovic e Aleesami in difesa; Murawski, Jajalo, Gnahorè a centrocampo; Coronado alle spalle di La Gumina e Moreo. Rischia di rimanere fuori ancora una volta Nestorovski che nel post partita di Venezia ha dato l’impressione di chiedere più spazio al suo allenatore. « Chi resterà fuori non deve prendere la mia scelta come una bocciatura – dice Stellone – I cambi fanno parte della strategia che abbiamo preparato per passare il turno. E per noi passare il turno significa vincere la partita. Coronado lo vedo fisicamente meglio, c’è stato un periodo in cui si è dovuto gestire, ma ha recuperato. Non deve sentirsi addosso la responsabilità del rigore sbagliato e del gol mancato a Venezia. Sono certo che a fine stagione saranno state più le occasioni in cui è stato decisivo che quelle negative». Ha già conquistato il titolo dell’uomo decisivo in questo finale di stagione La Gumina. «Nino sta avendo il merito di dare concretezza al lavoro della squadra – spiega l’allenatore – ma tutti i giocatori d’attacco che ho alternato hanno avuto le loro occasioni per incidere. E tutti hanno dato un grande contributo. In avanti più si è più è difficile per un allenatore scegliere. L’importante è capire che le scelte sono condivise e fatte per il bene della squadra. Si gioca in 11 e 14 sono scontenti. Nestorovski ci tiene a portare il Palermo in A come tutti i suoi compagni. Se c’è collaborazione tutti possono giocare con tutti. Poi è chiaro che ogni giocatore ha le sue caratteristiche. Moreo, per esempio, è prezioso anche in fase di non possesso ». Nestorovski, Moreo e Coronado sono stati fra gli argomenti dell’ennesimo contrasto fra un allenatore e Zamparini sulle scelte di formazione. Il primo di Stellone. Il patron vorrebbe il macedone e il brasiliano in campo e non vede l’ex attaccante del Venezia così decisivo. « Con lui ci sentiamo spesso – dice – lui ha il suo pensiero, io il mio. È un uomo di calcio, ma le decisioni sono quelle che contano e sono mie che osservo la squadra tutti i giorni. Ho sentito quello che ha detto, ma io ho la mia idea e la mia strategia. Penso di avere fatto le scelte giuste a Venezia pensando ai 180 minuti. Il mio compito è mettere in campo la formazione migliore non solo dal punto di vista tecnico e tattico, ma che possa darci maggiori possibilità di vincere la partita. Qualche cosa ci capiamo anche io e il mio staff di calcio. Con il presidente ci confrontiamo, a volte le scelte sono condivise, a volte un po’ meno. Ma tutto dipende sempre dal risultato, se è positivo vuol dire che le scelte sono state giuste»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.