L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul pari di ieri del Catanzaro contro il Palermo.
La prima di Baldini finisce a reti bianche. A Catanzaro è 0-0: un buon punto per iniziare l’avventura dopo oltre un mese fermi per il Covid che ha colpito tutta la squadra. Una partita combattuta, spezzata da molti falli e in cui le due squadre si giocavano tanto. Il risultato rispecchia la paura di perdere. In classifica i rosanero riescono a rimanere un punto davanti ai calabresi: quarto posto a 34 punti con i padroni di casa a 33.
Il Bari resta sempre lontano undici punti e adesso la formazione di Baldini avrà due impegni in casa contro Monterosi e il derby con il Messina, gara che doveva essere la prima per il tecnico e che andrà recuperata il 2 febbraio, a mercato chiuso.
Baldini decide di buttare subito nella mischia il nuovo acquisto Felici e punta sul 4-2-3-1. Dopo un minuto di raccoglimento per Gianni Di Marzio, l’ex allenatore e dirigente di entrambi i club scomparso nei giorni scorsi, in avvio di partita è il Catanzaro a sfiorare immediatamente il gol al quarto minuto di gioco con un tiro da fuori area di Welbeck che colpisce il palo. Il primo tempo del Palermo è fatto soprattutto di lanci lunghi verso Soleri, per il pressing alto del Catanzaro che non permette la costruzione dal basso, oppure di traversoni dalle fasce sempre a cercare il numero 27. I padroni di casa provano invece a creare qualche azione personale, in particolare con l’esterno destro Bayeye, che al 19’ passa in mezzo a Giron e Lancini, entra in area, ma non arriva nessun compagno a sfruttare il cross. In questa condizione tattica, non stupisce che la prima volta in cui i rosanero si fanno vivi è con il proprio centravanti ( il migliore dei suoi nella prima metà) che al 33’, dopo un suo tiro ribattuto, tenta una rovesciata ma la palla va sul fondo.