“CAGLIARI. Non ci voleva certo la notte di Halloween per fare vedere le streghe al Palermo che ormai da diverse settimane gioca un campionato horror. Ma la sconfitta per 2 a 1 di Cagliari potrebbe aver segnato la fine della breve esperienza di De Zerbi sulla panchina rosanero. Zamparini, che per giorni ha ribadito la fiducia al proprio allenatore, deciderà nelle prossime ore. In favore di De Zerbi giocano però due fattori: il primo è che nei sondaggi che Zamparini ha fatto prima della gara ha incassato il no di Reja e quello di Mandorlini mentre l’unico che sembrerebbe disposto a tornare sulla panchina rosanero sarebbe Ballardini, soluzione questa non proprio gradita alla dirigenza. Il secondo fattore è che De Zerbi ha a disposizione una squadra con evidenti limiti. Una formazione che però, dopo un buon primo tempo e dopo aver subito un tremendo uno due, ha avuto la forza di provarci, di accorciare le distanze e di sfiorare poi il pareggio. Dimostrando, se non altro, di essere tutta per il proprio allenatore. Un Palermo che in novanta minuti e più ha fatto veder tutto il bene e tutto il male della gestione De Zerbi. Una squadra che non rinuncia a giocare il pallone, che lo fa anche bene. Che si sa rendere pericolosa, ma che poi va in barca alla minima difficoltà e fa fatica a rimettersi in moto. Nel primo tempo, al di là delle occasioni create, quello che convince del Palermo è l’approccio alla gara. Una squadra camaleontica, uno Zelig che si adatta e trasforma a seconda delle esigenze e della manovra avversaria. Così si passa dal 4-3-2-1 al 4-3-3, ma anche al 4-1-4-1. Fondamentale in questo gioco, che sembra vedere i rosa muoversi come pedine di una scacchiera, è la posizione di Jajalo. Il centrocampista gioca ora da schermo davanti alla difesa ora da elemento in più nella linea di mezzo. Qualcosa di simile accade con Quaison ed Embalo, rispettivamente a sinistra e a destra, che giocano o esterni di centrocampo o più avanzati a supporto di Nestorovski che resta la punta di riferimento dell’attacco rosanero. Certo è che il Palermo, nel quale De Zerbi ha deciso di rinunciare a Diamanti e Gazzi, per tutto il primo tempo tiene bene il campo. Gradiscono anche i ventisei ultrà rosanero, partiti in mattinata dall’aeroporto di Trapani per raggiungere Cagliari, sistemati in uno spicchio di curva al Sant’Elia. Il loro «vi vogliamo così» è il riconoscimento di quanto la squadra sta facendo in campo. Aggressiva, ma al tempo stesso attenta in difesa se è vero che nella prima frazione di gioco, Posavec, oltre su di una inoffensiva girata di Sau, deve intervenire una sola volta sul tiro da fuori di Di Gennaro. Cosa diversa in avanti dove Nestorovski fa un po’ da esca nei confronti dei difensori sardi per favorire gli inserimenti centrali ora di Quaison, ora di Chochev, ora di Embalo. L’approccio al secondo tempo è molto diverso rispetto a quello del primo tempo. Sarà perché il Cagliari parte subito in quarta o perché i rosa si fanno schiacciare, ma certo è che il Palermo non riesce a mettere il naso fuori dalla propria area e dopo otto minuti becca il gol. Sul traversone da sinistra di Di Gennaro, Quaison salta a vuoto e Dessena, al volo di destro, batte Posavec. Meritatamente o non immeritatamente a questo punto conta poco. Quello che conta è che il Cagliari è in vantaggio e per il Palermo iniziano ad agitarsi i fantasmi della quarta sconfitta di fila. La reazione della squadra è nel tiro di Embalo deviato in angolo dalla difesa. Quella di De Zerbi nel cambio tra Embalo e Diamanti. Ma il Palermo dimostra tutta la sua fragilità mentale lascia campo aperto al Cagliari che al diciannovesimo raddoppia ancora con Dessena, ancora colpevolmente lasciato solo e in condizione di battere a rete di piatto destro. Due gol, simili nella costruzione, che in dieci minuti abbattono le resistenze del Palermo. Due gol che sembrano mettere al tappeto i rosa che però hanno una reazione, si portano nuovamente nell’area di rigore dei sardi e al trentaquattresimo accorciano le distanze con Nestorovski, al quinto gol stagionale, che batte in rete il traversone rasoterra di Diamanti. Un gol che non serve a evitare la quarta sconfitta di fila, ma che forse potrebbe dare ancora una possibilità a De Zerbi di conservare la panchina. Certo è che sul charter che ieri ha riportato la squadra in città dopo la sconfitta di Cagliari c’era anche un rabbuiato De Zerbi. Adesso bisognerà vedere se il tecnico bresciano ci sarà anche alla ripresa degli allenamenti“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Repubblica”.