L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo che sarà impegnato a Como e Corini che pensa a qualche novità in mezzo al campo.
La partita a Como e le altre due da qui alla fine della stagione si decideranno a centrocampo. Non è una frase fatta, ma un’indicazione che viene dalle ultime settimane del percorso del Palermo. Contro il Benevento il primo a bocciare la sua mediana è stato lo stesso Corini («abbiamo avuto troppo fretta a costruire il gioco»), tanto che ha cambiato tutti. Compreso l’uomo con più qualità, Verre, lasciato negli spogliatoi alla fine del primo tempo: «Non possiamo reggere due punte, Valerio e un esterno che attacca alto».
In vista di Como (l’1 Maggio alle 12.30), l’infortunio al ginocchio di Saric porterà giocoforza Corini a mischiare le carte nel suo centrocampo. La certezza è che non potrà fare a meno di Verre, spesso sostituito per ragioni di equilibrio tattico. Ma per rimpiazzare l’italo-bosniaco ci sono diverse opzioni e varianti tattiche. Il sostituto naturale nel gioco di coppie della rosa del Palermo è Jacopo Segre, che garantisce più corsa e copertura, ma meno tecnica e imprevedibilità sulla trequarti.
Un’alternativa è il ritorno da titolare di Jeremie Broh, entrato molto bene nel secondo tempo contro il Benevento e mancato eroe di giornata, se solo l’arbitro avesse convalidato la sua prima rete con la maglia del Palermo. L’italo-ivoriano potrebbe dare ulteriore copertura per schierare un centrocampo a 3, dove la pedina inamovibile è Claudio Gomes. Oppure tentare Corini per un’altra soluzione, con tre centrocampisti. più Verre libero di inventare e senza compiti difensivi alle spalle di Brunori, in rifinitura sulla trequarti avanzata. In quel caso dovrebbero accomodarsi in panchina sia Tutino che Soleri, per subentrare nel secondo tempo.
Un’altra carta è quella di Samuele Damiani. Se Claudio Gomes è il motorino instancabile e il perno di equilibrio dei rosa perde sicuramente qualcosa in fase di possesso e verticalizzazioni che solo un giocatore come l’ex Empoli ha nel suo bagaglio tecnico. Nelle ultime partite, infatti, il Palermo ha fatto molta fatica a uscire palla al piede e creare linee di passaggio verticali e rapide. E qui la strada porta verso un rientro a sorpresa che servirebbe come il pane. Per le ultime due partite, a cominciare dal big match di Cagliari del “Sant’Elia”, il Palermo dovrebbe ritrovare il suo regista che è mancato quasi tutta la stagione, Leo Stulac. Lo sloveno che si sta riatletizzando ha puntato proprio quella data, il 13 maggio, per tornare in campo da cui manca da dicembre, dopo essersi fermato per un problema fisico che si è rivelato molto più grave del previsto, nel momento in cui stava crescendo, dopo un inizio campionato difficile.