L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Matteo Brunori a secco ormai da tante gare.
Ha realizzato tre gol, uno ogni 300 minuti, un terzo del bottino del Palermo, e ha messo lo zampino su altre tre reti, con altrettanti assist. Era partito a razzo, segnandoli tutti nelle prime 5 gare e poi si è spento e nelle ultime partite è sembrato quasi malinconico e frustrato di combattere da solo, come Davide contro Golia, tra i chili e i centimetri di due-tre avversari. Matteo Brunori non segna dal 9 settembre e da quella serata, l’1-0 contro il Genoa, il Palermo non vince una partita. C’è un doppio filo che lega quindi il destino del bomber a quello della squadra: dopo la serata in cui il capitano ha depositato in rete un pallone vagante arrivato grazie a una percussione di Di Mariano, non è arrivata nessuna vittoria.
E sono passate 5 partite e 450 minuti più il recupero di ogni gara, che Brunori ha giocato senza perdere un secondo. L’attaccante è rimasto all’asciutto con il Bari, la Reggina, il Frosinone e la Ternana in trasferta, quando il Palermo ha messo all’attivo appena un gol e un punto al San Nicola. Ed è andata allo stesso modo anche nelle tre gare tra le mura amiche contro Sudtirol, Pisa e Cittadella, due delle quali finite a zero reti. E per fare capire quanto il Palermo sia in ogni caso dipendente dal suo bomber, basta un altro dato. Quando si è accesso con una grande prestazione nel pareggio per 3-3 contro il Pisa, il numero 9 ha sfornato due assist ai compagni: la spizzata di testa per Di Mariano e l’appoggio comodo per Elia.