Repubblica: “Rosa, filo diretto social con i tifosi”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle interazioni social tra i giocatori e i tifosi del Palermo. I calciatori lanciano dirette Instagram per trascorrere qualche momento spensierato. Momenti che attirano tantissimi tifosi che hanno la possibilità di fare domande ai giocatori e assistere a siparietti fra compagni di squadra che di solito avvengono nel privato dello spogliatoio. Capita così che in una diretta condivisa fra Alberto Pelagotti e Ferdinando Sforzini si possa scoprire che Juan Mauri e Giovanni Ricciardo non siano poi così social e che i compagni li prendono in giro perché quando finisce l’allenamento praticamente scompaiono dalla circolazione. Oppure che i più giovani prendano in giro i più anziani come si farebbe a scuola fra compagni con i classici sfottò. O ancora che si commentino le sfide lanciate, sempre sui social, con vere e proprie classifiche per chi è stato più fantasioso o funambolico nel palleggiare con la carta igienica, con una pallina da golf o con un limone. I tifosi si sentono protagonisti e vicini ai loro beniamini al punto da inondarli di domande a flusso continuo. «Il mio idolo è Buffon – risponde Pelagotti a chi glielo chiede – l’ho sempre visto come un punto di riferimento». «Il mio è Luca Toni – dice invece Ferdinando Sforzini – ma lo era anche prima che venissi a giocare a Palermo. Ho avuto la fortuna di segnare all’esordio ed è stata una grande soddisfazione». «Siete simili per colpo di testa – ribatte Pelagotti – certo, lui ha vinto un mondiale. A parte gli scherzi è chiaro che avete delle caratteristiche diverse, ma per gioco aereo siete entrambi molto forti». C’è chi chiede quale sia stata la parata migliore: «Quella contro il Biancavilla » , dice Sforzini; « no, per me quella contro il Castrovillari» ribatte Pelagotti. I minuti passano via senza nemmeno accorgersene. Ogni volta che entra in chat un compagno di squadra scatta la presa in giro, Langella è quello che è più attivo nello sfottere i due compagni che si stanno prestando alle domande dei tifosi. «Quanto guadagnate? » , chiede sperando di confondersi nel flusso delle domande. «Piantala Langella, lo sappiamo che sei tu», dicono in coro Pelagotti e Sforzini. «Palermo si accetta al di là della categoria – risponde Sforzini a chi gli chiede come mai abbia detto di sì ai rosanero – da qui sono passati tanti campioni che è impensabile dire di no quando una squadra così, che vuole ripartire, pensa di puntare su di te. Ci mancate, non vediamo l’ora di tornare a giocare». «Ho conosciuto e giocato contro il Palermo degli anni migliori – dice Pelagotti – quando vedo lo stadio pieno è uno spettacolo. Quando giocavo in altre squadre vedevo gli investimenti che faceva Zamparini e pensavo ai tifosi che andavano al campo a vedere quel tipo di giocatori. Poi la società ha cambiato politica o ha sbagliato investimenti, non sta a me dirlo, e adesso è tutto nuovo e ci siamo noi. È un onore indossare la maglia rosanero».

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Redazione Ilovepalermocalcio