L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla gara di oggi contro il Taranto, match che il Palermo non potrà sbagliare.
I festeggiamenti a fine partita non si vedono più da Avellino, un ritorno al successo fuori casa dopo ben quattro mesi — contro una diretta concorrente — che aveva fatto pensare a uno scatto da parte del Palermo. Dopo quella vittoria, i giocatori hanno sempre lasciato il campo tra i mugugni dei tifosi perché sono arrivati soltanto tre deludenti pareggi contro le ultime squadre in classifica che hanno oscurato il trionfo del “Partenio” e allontanato il terzo posto, occupato dagli irpini, a meno cinque.
Il recupero delle 14.30 contro il Taranto consentirebbe però di riportarsi a due punti ed eventualmente di approfittare della successiva gara di domenica con il Picerno, che si gioca sempre al “Barbera”. Un doppio turno casalingo di fronte, quindi, per sfruttare il fattore interno (il Palermo è l’unica imbattuta del girone in casa). Ma bisogna capire in che condizione mentale arriva la squadra dopo la mancata svolta. Oggi non sarà guidata da Silvio Baldini, risultato positivo al Covid, e in panchina ci sarà il vice Nardini: «I ragazzi hanno sempre affrontato le gare con mentalità vincente — afferma quest’ultimo — Contro Andria, Potenza e Paganese siamo partiti per fare le stessa prestazione di Avellino ma ci sono stati degli episodi contrari. Dobbiamo tornare quelli che hanno fatto cinque reti alla Turris. Non penso che la squadra abbia perso entusiasmo. Il livello degli allenamenti è alto, il gruppo è una famiglia ed è cosciente della propria forza».
Da quando è arrivato insieme al suo staff tecnico, Baldini non ha mai confermato la stessa formazione. Se ha schierato sempre il solito schema (esclusa la parentesi di Foggia), ha anche ruotato continuamente i giocatori, dando la possibilità alla maggior parte di mettersi in mostra. Alcuni elementi come Silipo, Fella o Felici però non hanno trovato molta continuità, con pochi minuti a disposizione per incidere. Evidentemente non hanno convinto il tecnico e quindi, arrivati alle battute conclusive del campionato, ma soprattutto in ottica play-off, forse è arrivato il momento di affidarsi a un blocco di 13-14 uomini ritenuto idoneo alla lotta. Non è così per la guida tecnica, che mantiene la propria filosofia nonostante lo stesso Nardini dica che adesso «inizia un nuovo campionato per arrivare nel modo migliore agli spareggi». Il vice di Baldini aggiunge che «il mister li considera tutti titolari e non penso che cambi spesso perché voglia darsi la zappa sui piedi. Con la Carrarese, per esempio, abbiamo raggiunto la semifinale play-off. Poi, certo, Palermo è una piazza più importante e ci sono anche quelli come Brunori che sono difficili da sostituire».