“Una partita lunga un giorno. Il Palermo la inizierà in tribunale alle 9,30 e la terminerà al novantesimo della sfida di campionato contro la Ternana. Due appuntamenti che caratterizzeranno la giornata e forse anche il futuro della società di viale del Fante. I primi a scendere in campo saranno gli avvocati e i consulenti del club rosanero che alle 9,30 si presenteranno in tribunale davanti al collegio formato dal presidente Giovanni D’Antoni, dal giudice anziano Raffaella Vacca e dal relatore Giuseppe Sidoti. Proprio il collegio dovrà per prima cosa pronunciarsi sull’istanza di rinvio chiesta ieri mattina dalla procura che chiede ancora tempo per nuovi accertamenti. Poi toccherà alla squadra allenata da Bruno Tedino che si metterà alla prova contro la Ternana di Sandro Pochesci allo stadio “Barbera” alle 15. Dalla prima sfida dipenderà il futuro dell’Unione Sportiva Città di Palermo, dalla seconda il tipo di cammino che potrà continuare a tenere la squadra in un campionato che vede i rosanero in testa con due punti di vantaggio sulle inseguitrici. Il Palermo spera di fare bottino pieno, ma c’è da scommettere che in cambio della vittoria nell’aula del tribunale il presidente Giovanni Giammarva e il patron Maurizio Zamparini sarebbero disposti a lasciare qualcosa per strada nella sfida del “Barbera”. L’allenatore Bruno Tedino, invece, punta tutto sulle cose di campo. Perché solamente quelle in questo momento devono riguardare l’ambito di sua competenza. « Per noi è una vigilia calcistica e basta – dice l’allenatore del Palermo – Abbiamo un solo compito, occuparci della parte sportiva, siamo professionisti stipendiati per quello, abbiamo dimostrato di sapere giocare buone partite. Può capitare di sbagliarne una, ma di certo non per l’aria fritta che respiriamo. Siamo sereni e siamo convinti di quello che ci hanno riferito. Abbiamo dimostrato di sapere superare sportivamente un sacco di problemi fra squalifiche, infortuni e assenze varie. E sono quelle le criticità di cui dobbiamo occuparci. L’unico pensiero che abbiamo è battere la Ternana». E per provare a farlo Tedino punterà su un tridente ibrido, sfruttando le qualità di Coronado da trequartista, e la sua disponibilità in fase di copertura, e schierando in attacco Trajkovski con La Gumina. Un 3- 4- 1- 2 che permetterà all’allenatore di riproporre l’assetto trovato a Bari dopo l’infortunio alla mezzora del primo tempo di Embalo. « La Gumina si è conquistato un posto in squadra – annuncia Tedino – e adesso tocca a lui difenderselo. Contro la Ternana giocherà ». Per il resto allarme rientrato per Posavec che sarà regolarmente al suo posto fra i pali protetto da Cionek, Struna e Bellusci in difesa; a centrocampo la coppia di centrali sarà formata da uno fra Murawski e Gnahorè accanto a Jajalo; a completare la squadra sulle fasce Rispoli a destra e Aleesami a sinistra. Quando inizierà la partita delle 15, si saprà già qualcosa in più a proposito della prima sfida in ordine di tempo che vedrà alla prova il club davanti alla quarta sezione del tribunale fallimentare. Nel corso dell’udienza, dopo il rinvio tecnico dello scorso giovedì 7 dicembre, si entrerà nel merito dell’istanza di fallimento presentata il 17 novembre. Dopo perizie e controperizie il quadro è chiaro: in base alla consulenza della procura curata da Alessandro Colaci e alla nota del 22 maggio scorso del nucleo della polizia tributaria per i pm Francesca Dessì, Andrea Fusco e Dario Scaletta, coordinati da Salvatore De Luca, la società rosanero ha circa 63 milioni di debiti e non è in grado di autofinanziarsi; per il pool difensivo guidato da Francesco Pantaleone e Francesco Paolo Di Trapani invece i debiti ammontano a 32 milioni di euro e il consulente della procura ha sbagliato i conti. La decisione potrebbe arrivare entro dicembre, difficilmente già oggi, molto più probabilmente entro la prima metà di gennaio. Se l’istanza fosse accolta, sarebbe nominato un curatore che svuoterebbe di potere le cariche amministrative della società. Se fosse rigettata il club potrebbe concentrarsi solo sulle vicende sportive”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.