Il Palermo dopo la sconfitta contro il Cittadella si è subito riscattato e ieri è riuscito a battere per 3-1 l’Avellino a domicilio. Ecco cosa scrive l’edizione odierna de “La Repubblica” sul match di ieri: “Per capire se il Palermo ha riconquistato la testa della classifica del campionato di serie B bisognerà attendere il derby di oggi tra il Bari e il Foggia. Ma quello che si può dire subito è che il Palermo ha ritrovato se stesso. Il 3 a 1 con il quale i rosanero sono passati ad Avellino, oltre a riportare il Palermo in testa almeno per ventiquattro ore, ha riportato autostima e fiducia all’interno del gruppo scosso dal 3 a 0 al passivo rimediato solo cinque giorni fa in casa contro il Cittadella.
Una vittoria su tutti i fronti, maturata giocando per oltre un tempo in dieci contro undici. Una inferiorità che, non solo non si è vista sul campo, ma che invece ha esaltato le caratteristiche migliori della formazione rosanero. La compattezza del gruppo, le capacità tecniche e la rapidità letale nelle azioni in contropiede. A queste doti bisogna aggiungere anche la sagacia tattica di Tedino che, sia pure in dieci contro undici, dopo una prima fase di assestamento, non ha snaturato la sua squadra dando così certezze a tutta la formazione.
Una squadra che, come detto, si è ritrovata. Una convinzione che era maturata sin dai primi minuti di gioco. Il Palermo, infatti, ha avuto un approccio perfetto alla gara. Ha giocato subito mantenendo il possesso palla concedendo pochissimo all’Avellino. Un atteggiamento che è sembrato voler mettere subito le cose in chiaro. Che il gol del vantaggio maturato al 36’ sia arrivato da un autogol conta poco. Quel che conta è che già in quell’azione si è visto il sigillo dei rosa. Coronado per Nestorovski per Chochev. Un’asse che tornerà anche nei momenti successivi alla partita. La deviazione di Molina nella propria porta ha premiato la voglia di fare dei rosa. Una voglia di riscatto messa a dura prova qualche minuto dopo dall’entrata certamente rude e avventata di Cionek su D’Angelo. L’arbitro, a pochi passi, ha estratto subito il rosso e per il Palermo è iniziata quella che sembrava una difficilissima salita.
Ma una salita può trasformarsi subito in una discesa. Soprattutto se hai uno come Coronado capace di farsi il campo e mettere un pallone in mezzo sul quale Gnahorè batte ancora il portiere avversario. È il terzo della ripresa e per il Palermo adesso sembra tutto più facile nonostante le insidie della vigilia e quelle materializzatesi nel corso della gara. Tedino alla vigilia aveva parlato di sberle da restituire. E così è stato. Tre ceffoni il Palermo aveva preso contro il Cittadella e tre ceffoni ha dato all’Avellino.
Il terzo schiaffo è di Nestorovski con il classico gol da centravanti. Jajalo va sul fondo, mette la palla indietro per il macedone che di sinistro colpisce forte e teso e insacca sotto la traversa il suo decimo gol stagionale. È il trionfo del Palermo e dei suoi tifosi che in tanti hanno seguito la squadra in Irpinia.
Novellino, che nel corso della ripresa ha provato a cambiare la sua formazione senza però trovare soluzioni offensive, deve arrendersi e a nulla serve il gol di Asencio a una decina di minuti dalla fine della partita.
Una gara che riconcilia il Palermo con la vittoria e soprattutto con il bel calcio. Un Palermo che conferma di giocare benissimo lontano dal “ Barbera” e che adesso deve confermarsi anche in casa. Sabato prossimo, infatti, arriva il Venezia di Pippo Inzaghi scottato dalla sconfitta casalinga con il Novara”.