Repubblica: Rino Foschi “Palermo nel cuore ma al mio Cesena servono punti per la salvezza”
Il Cesena nelle ultime tre giornate ha fatto due favori al Palermo con le vittorie contro Frosinone e Parma che sono in corsa con il Palermo per la promozione diretta. Intervenuto ai microfoni de “La Repubblica”, Rino Foschi, ds del Cesena, si è espresso così in merito alla prossima sfida di campionato contro il Palermo: “Rino Foschi, che effetto le fa essere con il suo Cesena l’arbitro della promozione in serie A del Palermo? «La promozione è una cosa che riguarda il Palermo, ma io prima che alla promozione del Palermo, devo pensare alla salvezza del Cesena Eppure, le sue dichiarazioni dopo la vittoria sul Frosinone e soprattutto dopo quella con il Parma, hanno innescato la polemica con il diesse del Parma Faggiano «Faggiano a fine gara a Cesena è venuto a complimentarsi. Poi il giorno dopo ci siamo sentiti. Per me non è una polemica. È il gioco della parti. Si vede che Faggiano sarà contento quando avrò fatto punti anche a Palermo». Polemiche a parte, non vorrà dire che quella con il Palermo è per lei è una partita normale? «A Palermo sono stato benissimo e questo non l’ho mai nascosto. Per me Palermo è stata una tappa fondamentale e probabilmente per Faggiano sarà stato diverso. Non posso fare l’ipocrita. Per me non è una partita normale. Però se fossi a metà classifica mi divertirei di più. Per me retrocedere sarebbe una tragedia. Il mio Cesena deve salvarsi e per me è quello che conta». Chi vede in vantaggio per la corsa alla serie A? «Ho giocato con tutte le squadre, ma che mi ha travolto è stato il Palermo. Nella gara di andata abbiamo “rubato” un punto. Con Frosinone e Parma abbiamo pareggiato fuori e vinto in casa. Sono rimasto impressionato dal Palermo. Un Palermo che viaggiava molto bene». Un Palermo che però non è più quello di Tedino e ora è il Palermo di Stellone. «Sappiamo tutti quello che è successo. Ho visto il Palermo a Venezia e non mi era piaciuto per nulla. Adesso ha avuto la possibilità di rilanciarsi». Chi teme maggiormente? «Coronado è il pezzo pregiato di questa squadra. Quando gira, in questa categoria, è un vero leader e un giocatore importante. Ha tutto. Può vincere le partite da solo». Si aspettava l’exploit di La Gumina? «Sì, ero sicuro che avrebbe fatto bene. Tanto è vero che lo chiesi a Lupo per il mio Cesena. Ero certo che sarebbe stata solo una questione di tempo. Per un palermitano è sempre più difficile eccellere con la squadra della propria città. La Gumina mi aveva impressionato a Viareggio». Stellone può essere l’uomo giusto per la promozione? «Stellone ha dimostrato negli anni passati di essere l’uomo giusto. Però Palermo è Palermo. L’ho avuto a Torino da giocatore. Da tecnico ha fatto bene a Frosinone. Ha avuto un passaggio a vuoto a Bari, ma a Palermo si rimette in gioco». Che opinione ha di Tedino? «Buona. Nei momenti difficili ha mantenuto equilibrio tra città, squadra e società facendo risultati. Poi non ha retto. Tedino e Stellone sono due buoni allenatori». Zamparini ha lasciato tutte le cariche nel Palermo. Secondo lei cosa cambia? «Non cambia nulla. Zamparini ha momenti di crisi come tutti e ha cercato di superare le crisi con questi segnali. Non bisogna mai dimenticare quello che Zamparini ha fatto per il Palermo dal 2002». Quindi non crede che voglia vendere la società? «A Zamparini piace il calcio. Vuole essere più osannato che criticato. Nei momenti di critica va in crisi. Basta che torni ad essere osannato per rimettere tutto a posto. Poi non può cederla gratis. Non vedo palermitani che possano prendere la squadra. Ma sopratutto Zamparini è un drogato del calcio e per questo motivo non venderà». Che Palermo si aspetta? «Me lo aspetto carico. Ma io credo nella mia squadra. Sappiamo dove possiamo colpire il Palermo. Siamo in un buon momento di forma. Sono ottimista. Sento che faremo bene»”.