L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla doppia faccia del Palermo.
C’è chi si era ormai abituato a stare seduto in panchina e adesso si sente nuovamente importante. Qualcun altro, invece, si è rimesso in gioco in un ruolo differente. E poi c’è chi ha semplicemente ricominciato a offrire buone prestazioni. Ma ci sono anche quelli che, nonostante moduli e allenatori diversi, rimangono sempre nell’ombra. Il 5-0 alla Turris ha mostrato la reazione del Palermo dopo una sconfitta pesante. Andando oltre il risultato e più nel dettaglio, ha visto il ritorno al gol di Floriano dopo quattro mesi e la prima marcatura stagionale di Luperini. L’ex Bari non andava in rete dal girone
d’andata, quando al “Barbera” segnò in apertura nel 3-0 contro il Foggia di Zeman.
Sabato scorso, in una sfida simile per la presenza di spazi aperti, il dialogo tra il fantasista e il centravanti si è riproposto
spesso e Floriano ha fatto vedere a tutti di aver ritrovato la miglior forma in occasione del raddoppio: in zona bandierina ha saltato con facilità due avversari come non si vedeva da tempo e ha chiuso lui stesso l’azione su assist involontario di
Lancini. Nel dopo gara l’italo tedesco si è tolto anche dei sassolini dalla scarpa: «Ci tenevo tanto a segnare e questo gol mi dà fiducia. Da quando c’è Baldini non penso di aver mai dimostrato di stare male fisicamente». Il numero 7 è uno dei tanti
giocatori in scadenza di contratto: «Mi trovo bene e vorrei ancora fare parte del Palermo per raggiungere qualcosa di importante. Certo, è anche vero che ho quasi 36 anni e al momento non c’è stata nessuna
chiacchierata», ha ammesso.
Nella rete del 4-0 alla Turris, Floriano ha anche servito Damiani con un tocco di classe e Luperini ha poi spinto il pallone in porta trovando così il suo primo centro in campionato. Pure il centrocampista aveva risposto in modo simile ai cronisti, in quel caso nel dopo Juve Stabia, sottolineando come per lui le prestazioni fossero state sempre positive e che il gol sarebbe arrivato presto. Così è stato, anche se in fase realizzativa nelle passate stagioni i numeri erano superiori. Baldini lo ha schierato sempre dal primo minuto nella nuova posizione di trequartista e ha insistito su di lui. Un punto fermo, a maggior ragione ora che si è sbloccato.