Repubblica: “Ricciardo nel segno di Riganò, gol per Melissa e per il Palermo”
L’edizione odierna de “La Repubblica” propone un focus su Giovanni Ricciardo, attaccante del Palermo. «Giovanni Ricciardo ricorda Christian Riganò» , si diceva nella stagione 2006- 2007 quando l’attuale attaccante del Palermo, appena ventenne, metteva insieme più presenze di tutti nell’Igea Virtus in serie C2, chiudendo la stagione con 7 gol e 32 partite giocate. Riganò con la Fiorentina, a 28 anni, prese parte alla cavalcata, agevolata poi dalla Federcalcio con un ripescaggio dalla C2 alla B, che riportò i viola in serie A. Il primo anno Riganò a Firenze fece 30 gol in 32 partite in C2, poi in B ne realizzò 23 in 44 presenze. Ricciardo, nato a Messina ma cresciuto a Ficarra, a 32 anni (33 a dicembre) è già a quota 2 in 3 partite di campionato. Forse rispetto a Riganò lui è più esile, ma il modo in cui protegge la palla e mette il fisico nei contrasti non ha nulla da invidiare al bomber di Lipari che lui stesso ammirava da giocatore. In estate lo hanno richiesto i due Messina, ACR ed FC, ma appena c’è stata la possibilità del Palermo lui non ha sentito ragioni: «Quando si vociferava del possibile fallimento del Palermo – ha detto Ricciardo al sito ufficiale del club – per noi che siamo siciliani era una notizia triste, ma subito ho pensato che io potevo essere l’uomo giusto per giocare in questa squadra». Per Rinaldo Sagramola notarlo è stato facile: 20 gol e promozione, la terza negli ultimi quattro anni dopo Siracusa e Sicula Leonzio, dalla serie D alla C con la maglia del Cesena nella stagione scorsa. E a Cesena oltre i gol ha trovato anche l’amore per Melissa, la fidanzata alla quale ha dedicato la doppietta contro il San Tommaso. E chissà che non siano legati i due aspetti: a Cesena ha segnato 20 gol e si è innamorato, a Palermo si è sbloccato in campionato proprio davanti agli occhi della sua compagna che era in tribuna al “Barbera”. Ricciardo prenderà casa a Mondello e in ritiro condivide la stanza con Martin. Forse la sua carriera per come era iniziata non è stata come ci si poteva aspettare. Il Messina di Franza in A aveva una sorta di opzione sul suo cartellino che poi non ha mai esercitato.