Repubblica: “Renzo Barbera una memoria lunga 100 anni”

L’edizione odierna de “La Repubblica” ricorda Renzo Barbera, il Presidente che oggi avrebbe compiuto 100 anni. C’è un posto che potrebbe raccontare la sua storia: il piccolo studio situato in via dei Nebrodi, dove erano ammesse poche e fidate persone. In un collage le immagini di un giovanissimo Renzo con la sua famiglia insieme a un contadino e, poco distante, una cartolina raffigurante una chiesetta di campagna con una lapide commemorativa. La chiesetta è quella di Porciano, in Ciociaria, fatta erigere dalla mamma di Renzo (la stessa raffigurata nella statua di Rutelli in piazza Vittorio Veneto) per ringraziare quel contadino che nel 1943 aveva salvato e nascosto il giovane Renzo che, catturato e torturato dai tedeschi, era riuscito a scappare dal treno che lo stava trasferendo dal carcere di Frosinone dove era prigioniero. Ma Renzo Barbera era il calcio. Fatto di gentiluomini che magari ipotecavano i beni di famiglia (come Barbera fece di nascosto ai familiari con la villa) ma pagavano regolarmente gli stipendi dei calciatori che diventavano veri e propri figli. Così ci sono le foto della Juventina, la prima squadra di Barbera, capace di appassionare i tifosi palermitani. C’era la foto della maledetta finale dell’Olimpico contro il Bologna. Di dirigenti rosa ce ne sono stati tanti e magari anche più vincenti, ma il presidente, per i tifosi del Palermo, resta sempre lui: Renzo Barbera.