L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul piano della Regione Siciliana per arginare l’emergenza Coronavirus. Il nuovo piano in tre step illustrato ieri dall’assessore alla Salute Ruggero Razza e dal governatore Nello Musumeci prevede l’attivazione fino a 587 posti letto di terapia intensiva dedicati (attualmente sono 213) e 2.800 nei reparti Covid (rispetto agli attuali 800) entro il 20 aprile. Un piano che coinvolge anche gli alberghi per la quarantena e le cliniche private convenzionate per l’accoglienza di pazienti non colpiti dal virus, in modo da decongestionare gli ospedali pubblici che dovranno destinare tutte le energie all’emergenza. Il nodo sono i posti letto di terapia intensiva. «Attualmente — spiega l’assessore alla Salute Ruggero Razza — i posti attivi sono 213. A oggi sono occupati 67 posti. Con l’arrivo di nuove attrezzature, contiamo di arrivare fino a 587 posti entro il 20 aprile. Abbiamo già provveduto autonomamente a recuperare 10 ventilatori, altri 13 sono arrivati dalla Protezione civile nazionale e già la prossima settimane sono previste altre consegne». A regime i posti di Rianimazione dedicati ai pazienti con Covid saranno così suddivisi: 23 ad Agrigento, 36 a Caltanissetta, 128 a Catania, 22 ad Enna, 111 a Messina, 162 a Palermo, 40 a Ragusa, 35 a Trapani e 30 a Siracusa. Entro il 10 aprile è previsto il secondo step con l’attivazione di 246 posti e poi l’ultimo step con 128 posti entro il 20 aprile. «Questo piano — spiega l’assessore — tiene conto del modello condiviso con l’Istituto superiore di sanità ed è tarato sulla curva dei contagi delle tre regioni del Nord più colpite, ma se come pensiamo funzionano le misure di contenimento non arriveremo alla previsione peggiore». L’altro obiettivo è triplicare i posti letto nei reparti di malattie infettive, pneumologie, medicine per i pazienti affetti da Covid- 19 che necessitano di ricovero. Attualmente la Regione ha calcolato 800 posti dedicati e conta di attivarne altri 867 entro il 10 aprile e 941 entro il 20 aprile, per un totale di 2.798 posti letto così suddivisi: 194 ad Agrigento, 155 a Caltanissetta, 692 a Catania, 150 ad Enna, 458 a Messina, 170 a Ragusa, 160 a Siracusa, 145 a Trapani, 674 a Palermo. Un piano possibile solo attraverso il reclutamento del personale: «Ringrazio i 600 medici e le centinaia di operatori sanitari e parasanitari che hanno risposto ai nostri avvisi — dice l’assessore — e che stanno per essere immessi in servizio in Asp e ospedali. È grazie a loro e al sacrificio di tutti i medici e gli operatori che già lavorano in corsia se in pochi giorni abbiamo potuto immaginare questo sforzo». Il piano coinvolge anche gli alberghi. La Regione ha fatto appello alle strutture alberghiere perché mettessero a disposizione un migliaio di posti letto per consentire la quarantena obbligatoria, preventiva o post- ricovero, di tutti coloro che per varie ragioni non possono passare il periodo di isolamento previsto a casa propria per non mettere a rischio i conviventi. «In 24 ore — ha detto il presidente Musumeci — hanno risposto decine di strutture alberghiere al momento chiuse al pubblico. Gli albergatori hanno messo a disposizione intere ali per l’isolamento e riceveranno un compenso con una tariffa stabilita dallo Stato. Già nelle prossime ore personale dell’Asp andrà a visitare le strutture per stabilire se sono idonee». La Regione prevede almeno 100 posti letto in albergo in ogni provincia. A Palermo è stato già individuato l’hotel San Paolo Palace, grazie alla disponibilità dell’agenzia dei beni confiscati. «Un modo — spiega Musumeci — per tentare di spezzare la catena del contagio. Se ci riusciamo, la battaglia sarà vinta al 70 per cento. Ma dipenderà anche da altri fattori. Da Roma ci hanno detto che arriveranno dispositivi e attrezzature». Anche le cliniche private sono pronte ad aiutare.