“Ballardini non lo aveva. De Zerbi diceva che con lui avrebbe giocato sempre. Per Corini, fino a questo momento, è un uomo che può cambiare l’andamento della partita subentrando nel corso della partita. Si può riassumere così l’andamento di Alessandro Diamanti in questa prima parte di stagione. Il giocatore di Prato, arrivato in rosanero nelle ultime ore del calcio mercato, sembrava che potesse essere l’unico uomo d’esperienza dopo le partenze dei vari Maresca, Sorrentino e Gilardino in grado di guidare il Palermo alla salvezza. E invece delle 13 partite su 16 in cui è stato a disposizione (le prime due non era sotto contratto e a Firenze era squalificato) non ha lasciato il segno. Il suo ingaggio era stato accolto dai tifosi del Palermo come una delle poche ancore di salvezza per un gruppo che sembrava già dopo le prime uscite troppo giovane e poco smaliziato per affrontare un campionato difficile come quello di serie A. Nella realtà dei fatti Diamanti è sembrato risentire come gli altri suoi compagni di squadra dell’andamento negativo della stagione, non riuscendo a essere praticamente mai determinante. Fino ad ora il giocatore offensivo ha messo insieme tredici presenze collezionando cinque ammonizioni e quattro assist. Fra questi quattro palloni giocabili per gli attaccanti, l’unico a beneficiarne in modo limpido è stato Nestorovski contro il Milan: un pallone filtrante che ha bucato la difesa rossonera permettendo al macedone di realizzare il gol del momentaneo pareggio. Per il resto il rendimento in numeri di Diamanti secondo le statistiche ufficiali della Lega di A non sono proprio lusinghiere: in tredici partite, le ultime da subentrato, ha avuto sei occasioni da gol e ha provato la conclusione verso lo specchio della porta (tiri fuori compresi) sedici volte. Non proprio numeri da trascinatore, insomma. Nell’ultima partita contro il Chievo, poi, Corini prima i tentare la carta Diamanti ha preferito buttare nella mischia Bruno Henrique e Sallai, mettendolo in campo al trentaseiesimo minuto del secondo tempo. E ha fatto impressione ai più, inoltre, che quando il Palermo ha conquistato un calcio di punizione dal limite sulla zona destra dell’area di rigore, una posizione congeniale per Diamanti, non sia stato direttamente lui a calciare in porta, ma lo abbia fatto Jajalo. Vero è che il croato naturalizzato bosniaco era reduce dal gol su punizione dalla stessa zona contro la Fiorentina, ma in altri momenti Diamanti difficilmente avrebbe fatto avvicinare qualcuno alla sua zona. E i tifosi hanno paura che nemmeno il numero 23 toscano abbia più la forza di riuscire a fermare l’andamento negativo dei rosanero. Nel contesto di squadra che sta disegnando Corini, intanto, le caratteristiche tecniche di Diamanti rischiano di diventare anche di difficile collocazione: sotto la gestione De Zerbi, Diamanti ha fatto la seconda punta nel 3-5-2, l’esterno di centrocampo in un 4-1-4-1, l’esterno offensivo nel 4-3-3 e il trequartista nel 3-4-2-1. Con Corini è stato a disposizione solamente nella partita di domenica scorsa contro il Chievo, visto che contro la Fiorentina, all’esordio del nuovo allenatore, era squalificato. Nel 3-5-1-1 che sta cercando di disegnare l’ex capitano del Palermo al momento non sembrano esserci maglie da titolare per Diamanti, anche se l’infortunio di Chochev alla caviglia potrebbe farlo tornare in corsa per il ruolo da mezzala a centrocampo. Alle spalle di Nestorovksi, infatti, la scelta per il momento è ricaduta su Quasion e le altre caselle sembrano tutte già assegnate”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.