L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Ranocchia e le parole rilasciate ieri in conferenza stampa. Ma non solo, il quotidiano scrive anche di mercato.
Sarà un uomo cardine del nuovo corso rosanero che punta al primato, un punto di riferimento mai messo in discussione e attore principale da cui il Palermo dovrà ripartire per imbastire il futuro e centrare la Serie A. Filippo Ranocchia, intervenuto in conferenza da Livigno, è l’elemento imprescindibile del centrocampo di Dionisi che, in attesa dell’arrivo di un ulteriore rinforzo (Mazzitelli?), deve cominciare a preparare moduli fissando le gerarchie di un gruppo costretto a migliorarsi mutando forma e soprattutto sostanza.
«Ogni tecnico ha le sue idee – le impressioni di Ranocchia – Lui ci ha parlato e pretende disponibilità ed entusiasmo. Lavoro ogni giorno per diventare un leader e sono pronto a recepire le sue richieste tattiche. L’obiettivo è dare una grande mano alla squadra per raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati. Siamo determinati, lotteremo su ogni pallone».
Ranocchia è considerato il “re” della mediana (o della trequarti, in caso di necessità), come dimostrato dal lungo contratto che lo lega al Palermo fino al 2028; a patto che ritorni quel giocatore devastante dell’inizio. Certo, l’approdo alla corte del City Group è stato strabiliante ed è impossibile chiedere gli stessi numeri: dopo l’iniziale panchina col Modena e i 79 minuti col Catanzaro, ecco l’esplosione che ha portato in dote 4 reti nelle successive quattro gare. Una magia per partita prima del calo seguito dalla lesione al bicipite femorale della coscia destra che lo ha tenuto fuori più di un mese. Al suo ritorno, prestazioni a picco che però non sono solamente imputabili al calciatore, ma all’intero organico in flessione.
«L’esordio è stato decisamente positivo – prosegue – mi impegno affinché non sia un exploit isolato. Fare la mezzala nel 4-3-3 mi piace molto, è un ruolo a tutto campo che mi permette di spingermi in avanti. Dobbiamo, però, approcciare gli incontri con la concentrazione giusta, non bisogna ripetere gli errori dell’anno scorso e abbiamo il compito di gestire meglio il vantaggio. Troppi i punti persi».