Repubblica: “Raccomandazioni per entrare in aula bunker”. La risposta di Maria Falcone

Ieri giornata di svolta per il processo legato a Maurizio Zamparini,ex presidente del Palermo. L’edizione odierna di “La Repubblica” fa il punto della situazione in merito alle conversazioni che sono avvenute tra Giovanni Giammarva e il giudice Giuseppe Sidoti. La Guardia di Finanza è arrivata di mattina alla Fondazione Giovanni Falcone in via Serradifalco e ha acquisito gli elenchi delle scuole che, nel 2018, hanno partecipato alla cerimonia organizzata nell’aula bunker del carcere Ucciardone per l’anniversario della strage di Capaci. Una richiesta, quella della finanza, legata all’inchiesta che coinvolge il giudice, Giuseppe Sidoti, in servizio alla sezione fallimentare, e indagato per corruzione nei mesi scorsi nell’ambito di una vicenda riguardante il Palermo Calcio. Quel giudice chiese al commercialista Giovanni Giammarva, genero di Maria Falcone, la sorella del giudice, di far entrare per quel 23 maggio anche un’altra scolaresca all’aula bunker. Adesso, la procura di Caltanissetta vuole vederci chiaro su tutti i favori che avrebbe chiesto Sidoti. Anche quello sollecitato all’ex presidente del Palermo. «Ancora ti parli con tua suocera? — esordisce il magistrato il 3 maggio 2018 — che appena ti vede ti assicuta a colpi di ligno direttamente». Il tono della conversazione è scherzoso. «No, ancora no», risponde Giammarva. Ed ecco la richiesta del giudice: «Ah, ancora no, vabbé. Senti, non è che sarebbe possibile fare partecipare la classe di… che è in prima media alle celebrazioni all’aula bunker quest’anno?». Giammarva non ha un solo momento di esitazione: «Certo che è possibile, te lo dico già io». E il giudice prosegue con il suo tono scherzoso, ma soddisfatto: «Giammarva dispone e Maria Falcone esegue. Giusto?». Per i magistrati di Caltanissetta questa vicenda non è banale e «percepita da Giuseppe Sidoti come remunerazione del servizio prestato alla ‘Us Città di Palermo’, ma anche in quanto è fortemente indicativa dell’atteggiamento di Giammarva nei confronti di Sidoti». Nel pomeriggio arriva la replica di Maria Falcone attraverso un comunicato: «L’attività rientra in una indagine che non riguarda in nessun modo la Fondazione. Se le condizioni di sicurezza lo consentono, la Fondazione cerca sempre di venire incontro alle richieste di partecipazione alla cerimonia del 23 maggio provenienti da tutte le scuole siciliane, proprio per dare l’opportunità a tutti i ragazzi che lo desiderino di presenziare alla manifestazione». Nella vicenda su cui indaga la magistratura, nel comunicato viene precisato che «la richiesta veniva da un magistrato palermitano e non esisteva alcuna ragione, ricorrendone la possibilità logistica, per non darvi seguito». Quindi dalla replica sembra di capire che quella scolaresca sia poi effettivamente entrata.