L’edizione odierna de “La Repubblica riporta le dichiarazioni di Luca Pagliarulo, difensore del Trapani: «Sì, il Capitano nella rosa ci sta, ma è giusto che parta dalla panchina: magari, si farà una decina di presenze». Poi la storia è sempre la stessa, lui entra in campo e non lascia più il posto. Questo pomeriggio, contro la Juve Stabia, collezionerà la sua presenza in campionato numero 275 con il Trapani. E magari proverà a realizzare il suo ventiduesimo gol. In estate qualcuno della proprietà lo avvicina e, senza troppi giri di parole, gli dice: «Sai, Luca, tu sei importante per noi, ma forse è giunto il momento che ci dia una mano come dirigente, non a guidare la squadra dal campo». Ci rimane malissimo. Sta in silenzio, ma dentro rimugina, gli si aggroviglia lo stomaco. No. Il Capitano non è uno di tante parole: sa che ha 36 anni, ma sa anche che il momento di lasciare il campo non è arrivato. Incassa e sta zitto. Continuando a lavorare e far vedere al nuovo tecnico Baldini che il suo posto è ancora lì, al centro della difesa. Introverso, si rode dentro: come accadde per “ I treni del gol”, inchiesta su Catania-Trapani del 2015, in cui venne velatamente accusato di aver favorito il successo degli avversari. Un professionista di specchiate qualità morali, costretto a subire le parole infamanti. Il silenzio, come sempre, fu la sua arma. Scagionato del tutto quale mese fa, ha pagato con il dimagrimento di dieci chili. Il silenzio gli dà ragione. Come gli ha dato ragione la scorsa estate, quando poi la nuova proprietà ha fatto marcia indietro, confermandolo “ bandiera” di questo gruppo.