“Difficile, molto difficile che Ivan Juric parli per luoghi comuni. Non è nel suo stile, nel suo modo di fare e parlare di calcio. L’allenatore rossoblù, tanto a suo agio sulla panchina come lo era in campo, sulle poltroncine delle conferenze stampa frigge. Ma non scappa mai nella banalità. Per questo c’è da credergli quando dice che la partita contro il Palermo di stasera a Marassi (ore 20.45) «per me è la più importante della stagione». La più importante perché la più insidiosa. Dopo aver battuto il Milan, la Juventus, la Fiorentina, dopo aver pareggiato con il Napoli, ecco che al Ferraris arriva un animale più che ferito moribondo. Il Palermo non fa un punto da nove partite. L’ultimo proprio a Genova contro la Sampdoria, quando un gol di Fernandes in pieno recuperò beffò i rosanero che stavano vincendo 1-0. Era il 2 ottobre.
Da due settimane in panchina c’è Eugenio Corini, che qualcosina ha rimesso a posto. Così Juric alla vigilia può dire senza possibilità di essere smentito che «il Palermo adesso è molto solido e lo ha dimostrato a Firenze, giocando una partita importante. Per questo mi aspetto una sfida difficile, perché i giocatori buoni li hanno. Senza contare che in un certo senso arriveranno qua liberi di testa. Quando stai vivendo un periodo negativo riesci anche a fare prestazioni importanti». Il difficile, anche, è che non sarà la partita che il Genoa ha più o meno ripetuto con tutte le big cadute a Marassi. Palla fra i piedi degli avversari meglio attrezzati tecnicamente, ma contropiedi a velocità devastante. Eppure, tiene a ribadire l’allenatore croato, «se guardate il mio gioco l’anno scorso giocavo molto meno in ripartenza, facevo più possesso palla e arrivavo nell’area avversaria con più uomini. Però oggi il Genoa si trova meglio a ripartire con spazi ampi davanti, ci stiamo lavorando da un mesetto perché non voglio lanci lunghi ma una squadra che sale tutta insieme compatta, con passaggi corti». E comunque Juric non è tipo da tornare indietro sui propri passi. Secondo lui il Genoa migliore della stagione è quello che ha raccolto un punticino contro l’Udinese: «Per come vedo il calcio io, la miglior gara nostra è stato quell’1-1, solo che non abbiamo concretizzato».
Dal recupero di giovedì scorso contro la Fiorentina, decisamente impegnativo soprattutto dal punto di vista mentale, alla sfida di stasera fanno appena due giorni per preparare il match. Più la rifinitura di questa mattina, che sarà il vero momento in cui Juric deciderà chi mandare in campo di fronte al Palermo. Prima dell’allenamento di ieri pomeriggio il tecnico ha assicurato «di non aver ancora provato niente, andrò a sensazioni». Tenendo anche conto che giovedì c’è l’ultimo turno del 2016, la trasferta nella Torino granata. In primis, bisogna capire se stasera Rincon sarà in grado di scendere in campo: «Con la Fiorentina voleva giocare, ma dall’allenamento del giorno prima si vedeva che non stava bene, aveva male alla schiena». Ieri il “General” si è allenato regolarmente con i compagni, la sensazione è che dovrebbe farcela per sistemarsi in mezzo al fianco di Veloso. Altrimenti sono pronti Cofie e Ntcham. Un altro che avrebbe bisogno di rifiatare un po’, nonostante l’età sia evidentemente dalla sua parte, è Simeone. C’è Gakpé che scalpita, ma nel frattempo Juric ha speso parole al miele per il Cholito: «All’inizio era un ragazzo un po’ acerbo, abbiamo lavorato tanto sul saper usare il corpo, buttarsi negli spazi nel momento giusto, fare i movimenti in area di rigore, partecipare al gioco. Nelle ultime gare si vede che sta crescendo come vogliamo noi». A proposito di attaccanti, il mister del Grifone non vuol parlare di futuro. E di quel mercato di gennaio che per antipasto ha già servito la partenza in direzione Napoli di Pavoletti. Per Juric quel che servirà «dipenderà dalle uscite», ma il tecnico alla fine preferisce evitare lo spinoso argomento mercato.
Piuttosto non ha alcun problema a difendere Armando Izzo, deferito anche dalla giustizia sportiva dopo essere stato indagato dalla giustizia ordinaria in un’inchiesta sul calcioscommesse riferita ai tempi di Avellino: «Da quello che ho letto mi sembra assolutamente innocente, si è comportato in modo eccellente. Da un po’ soffre per questa cosa, ci convive e spero non sia influenzato. Comunque io in campo vorrei avere due Izzo, sia a destra che a sinistra. Anche se Munoz è migliorato tantissimo dai tempi in cui ero a Palermo, prima aveva dei cali di concentrazione». Stasera è possibile che l’argentino lasci spazio all’altro argentino Orban, insieme allo stesso Izzo e all’inamovibile capitan Burdisso. «La difesa è una delle cose che mi piace di più di questa squadra», ha ammesso Juric, «insieme alla capacità di ripartire». Altra possibile novità a sinistra, dove Laxalt potrebbe rifiatare. L’uruguaiano ha fatto gli straordinari fino alla partita contro il Chievo, quando era rimasto fermo per un fastidio al ginocchio. Giovedì nella partita da un’ora con i viola è stato sostituito da Orban. Fiamozzi scalpita. Difficilissimo, invece, fare a meno di un Lazovic in forma straripante a destra. In attacco invece a tirare il fiato può essere Rigoni, con Pandev pronto a sostituirlo, mentre a sinistra stavolta tocca a Ocampos con Ninkovic in panchina”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.