L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle sfide impossibili proposte dalla nota pagina “Calciatori Brutti”. Scoprirsi nudi all’inizio del weekend, senza calcio, e cercarlo ovunque, negli interstizi della rete, nelle pieghe più remote dell’etere. Dalla reclusione, verso la mezzanotte di sabato chiedere aiuto a una figlia, Eugenia, a sua volta murata viva in Olanda, e prendere atto che la suddetta figlia ha appena seguito sulla pagina Facebook Calciatori Brutti la finale della Castle Lager Challenge Cup dello Zimbabwe, l’imperdibile F.C. Platinum contro Highlanders (2-0), collegarsi, guardare la replica dell’evento dall’inizio alla fine, invasione di campo compresa, bastoni e bottiglie che volano, polizia a cavallo, commenti in tempo irreale sulla chat (Gianmarco: «La coppa è di latta, vale di più il cerchione della mia Panda»). Grazie Eugenia, e lei: «C’è di meglio papà, per esempio il calcio a 7 thailandese». Eccolo, infatti: Rmv Mitr contro En9 (Giuseppe I.: «La terza serie calabrese in confronto è il campionato brasiliano»). Senza calcio c’è calcio eccome, perché l’essere umano ha davvero mille risorse. Grazie a Calciatori Brutti (peraltro, un milione e 688 mila followers), la notte più lunga e buia dell’anno ha proposto anche la sfida del campionato boliviano tra Bolívar e Wilstermann (1-1) da La Paz, dove il gollonzo di tibia di William Alvarez pareva un’invenzione di Messi, come quando Fantozzi vede San Pietro seduto sulla traversa. E ancora non è stato tutto, perché prima di andare a nanna ci siamo gustati pure la terza divisione messicana: Picudos contro Nacional! E quel campetto dietro il parcheggio sembrava San Siro. Cronache della vita di prima, era soltanto ieri, cioè mille anni fa. Domenica discutevamo di Juve-Inter passeggiando sull’orlo del vulcano, e guardateci ora. Con la bava alla bocca, da appassionati teledipendenti abbiamo apprezzato più o meno tutto, le repliche della Coppa del Mondo di fondo da Trondheim e il duello tra Williams e Wilson, e qui siamo passati al biliardo.