“Peggio che a Bologna. Perchè stavolta la Samp, discreta all’inizio, evanescente nella fase centrale, caparbia nell’ultima parte dell’incontro, con la rete di Fernandes era riuscita a riequilibrare il gol di Joao Pedro. Ma una papera di Viviano ha condannato alla quarta sconfitta di fila, spalancando la porta a Melchiorri. Un poker che fa sprofondare in zona retrocessione. Come aveva fatto capire alla vigilia Giampaolo ha apportato qualche modifica allo schieramento tradizionale, non tanto per turn over, il tecnico sostiene che in 5 giorni qualsiasi giocatore è in grado di recuperare energie, quanto per dare più efficacia alla manovra. Certo, una sostituzione era obbligata, vista la squalifica di Barreto, e per il ruolo di centrocampista a destra il tecnico ha scelto Praet, che secondo lui è riciclabile in mezzo al campo, stante l’abbondanza di trequartisti. Va detto subito che il belga non se l’è cavata male nella zona nevralgica del campo: nel primo tempo ha recuperato un paio di palloni importanti e al 43’ del primo tempo, imbeccato da Alvarez, ha sfiorato persino il possibile pareggio (i padroni di casa erano andati in vantaggio sei minuti prima con Joao Pedro), con una conclusione deviata da un difensore e finita a lato di poco. Praet non ha ancora la continuità del centrocampista da campionato italiano, ma tutto sommato la sfida di ieri ha fatto capire che su tale mossa Giampaolo può insistere. Non era invece, tornando alle novità proposte, obbligato l’avvicendamento di Torreira con Cigarini. In questa scelta può aver pesato una certa stanchezza mostrata dall’uruguaiano a Bologna e il pieno recupero di un giocatore che era stato acquistato per essere titolare. Fatto sta che Cigarini non è andato male, ha impegnato Storari con un tiro da fuori area (deviato in corner con volo plastico dal portiere) e ha cercato di dettare i tempi del gioco, anche se per arrivare al top ha bisogno ancora di qualche partita. Dove invece Giampaolo non ha ritenuto cambiare è in attacco e in difesa. Nel reparto avanzato si pensava che potesse riposare Quagliarella, anche ieri sera piuttosto appannato, e invece l’allenatore lo ha schierato nuovamente, lasciando in panchina Schick. La giovane punta poi è entrata, ma al posto di Muriel, che nel primo tempo si è sfiancato in un ossessivo, quanto infruttuoso pressing sui difensori avversari. E nulla il tecnico ha mutato nemmeno nel reparto arretrato, non azzardando l’impiego del tuttofare Eramo, provato in settimana, ma confermando il frastonato Pereira, anche a Cagliari responsabile in occasione dell’uno a zero. Il portoghese al 37’ del primo tempo si è fatto saltare in maniera ingenua quasi sulla linea di fondo da Padoin, il resto è stata inevitabile conseguenza: cross a mezza altezza, tap in vincente di Joao Pedro, bravo ad anticipare Skriniar e a battere Viviano. Anche in Sardegna, com’era accaduto con il Bologna, il vantaggio avversario ha capovolto la gara. La Samp, dopo un inizio sofferto, nella prima mezz’ora aveva dato l’impressione di controllare la gara, cercando l’offesa in quattro occasioni e senza patire troppo la controffensiva della squadra di Rastelli. Purtroppo fra i difetti dei blucerchiati che cominciano ad affiorare c’è un’evidente sterilità offensiva. Sarà forse questione di poca cattiveria o scarsa mira, fatto sta che nella prima parte la squadra di Giampaolo non riesce a capitalizzare né al 16’, quando Alvarez chiude bene un triangolo con Regini, ma si fa ribattere il tiro, nè al 25’, quando Skriniar tutto solo su un corner non riesce ad inquadrare la porta con la deviazione di testa. Certo, nella non prolificità blucerchiata c’è anche il portiere avversario, nella fattispecie l’ex Storari, che devia bene su Cigarini al 25’, ma è la Samp che dovrebbe fare di più e stavolta non si può inveire nemmeno contro le decisioni arbitrali, visto che al 30’ del primo tempo la trattenuta di Murru c’è, ma la caduta di Alvarez è molto accentuata. La lacuna più grande però è la propensione della formazione blucerchiata ad andare a corrente alternata. Dopo il gol del Cagliari i blucerchiati per lunghi tratti sono spariti dal campo, perdendo le distanze fra i reparti. Le mosse di Giampaolo, invero azzardate, con tante punte in campo nel finale, hanno svegliato il gruppo e portato al pari di Bruno Fernandes al 41’ della ripresa (l’astinenza aveva toccato i 315 minuti), ma causato anche la sconfitta. Perchè sull’uno a uno la Samp era troppo sbilanciata, non aveva un difensore a destra e la frittata di Viviano (clamoroso sbaglio su un tentativo di rinvio in uscita) ha fatto il resto. Chi lotta per salvarsi, deve sapersi accontentare. E l’obiettivo della Sampdoria in questo momento altro non è che la sopravvivenza”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.